Gazèl, dal Friuli ai mercati dell'Oriente - La videointervista

Il Friuli che va. Lavora nel settore degli accessori e dell'abbigliamento: è la Gazél di Udine, che esporta in diverse zone del mondo, tra cui l'Oriente. Un'azienda giovane e innovativa, come racconta la responsabile Alessandra Verona

UDINE. Studi classici. Zeppa d’interessi, poliedrica, curiosa. Colta e giramondo. Innamorata dell’Oriente, ma anche del cinema. Danzatrice professionista. Poi a ridosso dei 30 anni il ginocchio fa crac: dà l’addio alla danza moderna. Non ha né tempo né voglia di piangersi addosso o pensare di essersi esibita in quel di Parigi con la famosa Pina Bausch. No, non c’è tempo per i rimpianti e allora meglio tradurre l’incertezza del post trauma nella domanda più propositiva: «Cosa faccio, adesso...»?

Un salto di qualche lustro. E rieccola oggi, Alessandra Verona, titolare della Gazèl, che in africano significa belle ragazza - proprio a rimarcare la sua indole creativa e girovaga affascinata dall’Oriente - azienda che propone abbigliamento e accessori coordinati per offrire alle donne un total look dalle linee armoniche. Una linea che gli esperti definiscono Boho-chic dall’identità etno-metropolitana.

Oggi, dunque, la Gazèl - collocata nella sede metropolitana di via Molin nuovo, il loft a Udine Nord dove un tempo sorgevano le ex officine Bertoli - è un marchio udinese conosciuto e apprezzato in tutto il mondo: sono infatti 330 i negozi che vendono Gazèl in Italia e nel mondo. Solo per citarne alcuni tra i più noti e prestigiosi: Trevisan a Milano, Victorire a Saint Tropez; Nac a Barcellona, The Chocolate factory a London, Charlotte Dessert e Human Woman a Tokyo.

Le collezioni Gazèl vantano ricerca e qualità del design e dei tessuti italiani, oltre che francesi, pakistani, indiani e della Corea del Sud. Tra l’altro, le ultime collezioni si sono arricchite della maglieria elegante, confortevole e totalmente Made in Italy. Alessandra Verona ha ripreso a danzare. Danza in punta di piedi tra colori, suggestioni, abbinamenti, creazioni.

Aveva cominciato con due soci, ma 3 anni dopo ha continuato da sola in un piccolo ufficio-atelier in via Forni di Sopra, a Udine. Creare qualche borsa, accessori per capelli e piccole parti di abbigliamento. Ha sempre puntato a un mercato medio alto. Tra i progetti c’è un ulteriore miglioramento dello sviluppo commerciale con l’estero; tra le certezze, invece, il più 41 per cento di fatturato nel 2011 mantenuto anche nel 2012 e 2013. «Forse – dichiara - la nostra migliore ricetta è quella di avere mantenuto la logica di una collezione di abbigliamento non legata alla struttura classica. I nostri capi di abbigliamento sono visti come accessori». Dallo scorso 31 marzo tutti le creazioni sono accessibili pure sul web.

Colta, si diceva. Al punto da sposare progetti culturali come il Far East Film Festival di Udine. Anche per questa edizione e per la terza volta consecutiva ha voluto dare un contributo alla manifestazione in omaggio alla sua grande passione per l’Oriente che travasa nelle sue creazioni. In Giappone il suo brand è radicato in una ventina di punti vendita. «È un’attività affascinante, appagante – confida – che mi regala molto in termini emotivi».

E cosa potrebbe consigliare Alessandra Verona a un giovane o una giovane che volesse intraprendere una qualsiasi attività imprenditoriale? La risposta è immediata: «Gli direi, terminati gli studi, di trascorrere un periodo all’estero, facendo qualsiasi mestiere prima di capire le proprie, vere attitudini. Utilissime anche le esperienze in azienda. Se io non fossi andata per un periodo all’estero non avrei potuto fare questa lavoro. Essere stata via mi ha reso più aperta e intraprendente». Se poi un giovane volesse emularla nell’attività di stilista... beh, in questo caso non ha dubbi: «Noi abbiamo la fortuna di essere italiani e in questo lavoro, come in altri, abbiamo un surplus di cui spesso non riusciamo a essere consapevoli».

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