Ganzit boccia i grandi eventi «Non portano soldi a Codroipo»

L’assessore alle Attività produttive si smarca dal sindaco sui piani di sviluppo «Il rilancio del commercio passa dalla riqualificazione di piazza Garibaldi»



Codroipo ha davanti a sé un anno intenso. Lo ha dichiarato il sindaco Fabio Marchetti annunciando di voler di puntare sui grandi eventi – in programma nel capoluogo del Medio Friuli – come motore di sviluppo per commercio e turismo, tra cui la tappa del Giro d’Italia che il 24 maggio partirà dalla base delle Frecce Tricolori di Rivolto e il sessantesimo anniversario della Pan in programma a settembre. Una politica che non convince del tutto l’assessore Graziano Ganzit, titolare delle deleghe alle attività produttive e politiche comunitarie.

Cosa non la convince assessore Ganzit?

«I grandi eventi sono inevitabili in un territorio come il nostro, che include la più famosa base aerea italiana e la più bella villa veneta esistente. Ma sono opportunità calate dall’alto, spesso subite più che gestite. Ricordo il ritorno zero per il territorio dell’ultimo “compleanno” delle Frecce. Le associazioni locali, con i chioschetti in gran spolvero per il mezzo milione di ospiti, stanno ancora mangiando i panini rimasti, mentre il catering di una ditta milanese faceva euro a palate all’interno della base. Così pure i grandi concerti di Villa Manin, faticaccia onerosa per il Comune senza nessun ritorno».

«Quali possibilità ci sono perché gli eventi collaterali diventino un investimento produttivo sul territorio?

«Abbiamo grosse difficoltà a ricevere qualche euro per San Simone. Solo un miracolo sosterrà questi eventi, dato il “freddo polare” che intercorre tra questa amministrazione locale e quella regionale, che ha in mano i cordoni della borsa».

Cosa propone per rilanciare il ruolo emporiale di Codroipo e il turismo?

«Codroipo è ferma da troppo tempo. Abbiamo un territorio bellissimo che ha perso il treno del Piano di sviluppo rurale, non aggregandoci al maxi progetto dei Comuni a sud fino al mare. Codroipo d’obbligo doveva aderire, anche per dare continuità al Piano turistico del Medio Friuli che nel 2013 puntava sulla ruralità, come del resto il Psr attuale, quale capacità attrattiva del turista sul territorio. L’economia può contare su piccoli eventi mirati, come si fa in tutte le località turistiche territoriali. Quel Piano turistico è naufragato per la scissione dall’Uti, ma ora l’ho rimesso in moto invitando i Comuni dispersi a fare squadra, sull’esempio del Pic. Cultura e turismo a braccetto, è la strada da seguire: conto che nel prossimo bilancio di previsione comunale ci sia qualche euro disponibile, dopo la disastrosa carestia degli anni scorsi».

E il commercio come può essere risollevato?

«La mia idea sul commercio è questa: si compra su Amazon ma si va volentieri in un posto dove si sta bene. Codroipo spende poco in piazza, dunque è la piazza che va rinnovata demolendo l’ex canonica dove fare il nuovo municipio, abbattendo quello attuale per dare spazio a eventi che non servono “grandi” ma qualificati. Un bel municipio, una bella chiesa e un magnifico campanile e Codroipo diventerebbe un “outlet” vivo e moderno. Questo è il mio sogno, memore della grande Codroipo che mi ha accolto bambino oltre 60 anni fa».

Obiettivi ambiziosi, pensa di ripresentarsi alle prossime elezioni?

«Un sogno chiede impegno. Un durissimo apprendistato l’ho fatto, ora si tratta di aprire bottega... come titolare». —



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