Gabriel Garko: a Udine ho trovato chi gestirà la mia immagine web

L’attore in città per firmare un contratto con l’Emporio Adv. «Non amo i social network, i fan preferisco incontrarli»

UDINE. Esposizione con cura, senza quell’arroganza patinata d’oggi. Per Gabriel Garko il mistero ha un suo valore e annacquarlo con uscite alla rinfusa, scandendo presenze a volte superflue, potrebbe provocare perdite di charme. Comunicazione e strategia d’immagine equivalgono alla scelta del piede giusto per scendere dal letto: se lo sbagli ti va di traverso tutta la giornata. E così il sex symbol torinese - il nome vero suona Dario Gabriel Oliviero - faccia arcinota in tv e al cinema, ha appena stretto un patto con l’Emporio Adv, nota agenzia udinese di communication&marketing, per la totale gestione web, ovvero sito, Facebook, Twitter, YouTube. «Amo la tecnologia - confessa - meno i social network. Non è un’avversione con pregiudizi, anzi. Non mi diverto un granché a chattare o a rispondere ai fan. Preferisco incontrarli al cinema o in pizzeria, ecco».

- Stiamo pensando, ci perdoni, alla moltitudine di femmine perdute per lei. E chissà cosa pagherebbero per una risposta su Facebook.

«(Sorride). Certo, capisco. Mi creda, lontano dall’essere un atteggiamento snob. È un mondo che condivido malvolentieri. Ma non per questo mi sottraggo a certi obblighi. Per questo ho affidato i miei destini internettiani agli esperti dell’Emporio Adv, loro sanno esattamente cosa fare».

- Ed è venuto, per questo, fino a Udine...

«Enrico (Accettola, il presidente, ndr) è un caro amico e poi so benissimo come lavora la sua agenzia. Non è stato un viaggio esplorativo, bensì un incontro con la precisa convinzione di cosa avrei trovato».

- E Twitter? Non ci dica che anche quello è un oggetto oscuro? Ormai è la bibbia del glamour...

«(Ri-sorride) Ah, non lo metto in dubbio. Le potrei dare la stessa risposta di prima. Detto fra noi prediligo il sistema usato dai vecchi artisti di un tempo, quando il bailamme mediatico era ancora nel bozzolo. Si creava, giocoforza, molta attesa e ogni apparizione era una magia. Guardi, le faccio un esempio. A me la Nutella piace parecchio. Ma se la spalmassi sul pane a colazione, a pranzo e a cena, in una settimana avrei la nausea. Preferisco uscite sensate, ragionate, senza l’assillo dell’immagine mitraglia per dimostrare la mia esistenza».

- Gabriel, essere belli serve? Ricordiamo, semmai qualcuno se lo fosse dimenticato, il titolo di Mister Italia nel 1991.

«Fascia che rifiutai, tra l’altro. Fin da piccolo volevo diventare un attore, il modello non è mai stato nei programmi. E quando vinsi mi chiesero di firmare un contratto che mi obbligava a molte apparizioni tv con la corona in testa. Dissi un bel no. E nonostante questo sono arrivato dove volevo. Quindi.

- Rai e Mediaset sfornano fiction come panini all’olio. Troppe?

«Tante, sì. Ma fanno ascolti e sono girate quasi tutte molto bene».

- La sua prossima?

«In settembre con L’onore e il rispetto 3».

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