Fvg zona gialla, parla Fedriga: spero nelle riaperture prima di Natale

UDINE. Friuli Venezia Giulia in zona gialla con rischio moderato. La notizia era nell’aria, l’ha ufficializzata il premier Giuseppe Conte in una conferenza stampa svoltasi mercoledì 5 novembre nel prime time, durante i telegiornali della sera.
Per il Fvg varranno da venerdì 6 e fino al 3 dicembre, per il contenimento della pandemia da Covid 19, tutte le misure già in atto, ma non ci saranno, al momento, ulteriori giri di vite, come accadrà per Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria (zona rossa) e per Sicilia e Puglia (zona arancione). Non avremo bisogno, tanto per capirci, di portare con noi autocertificazioni per uscire, potremo frequentare locali pubblici fino alle 18, le scuole saranno in presenza per molti studenti.
Il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, che ha seguito con il fiato sospeso gli sviluppi della vicenda, commenta i dettagli del provvedimento, stigmatizzando il Governo per la confusione messa in atto in questi frangenti difficili e, nel contempo, facendo un appello ai concittadini: «solo con l’impegno di tutti e con i comportamenti corretti potremo contenere l’epidemia».
«Adesso con il passaggio a venerdì dell’entrata in vigore delle misure ho paura che la confusione regni sovrana tra la gente - dice Fedriga -. Il modus operandi del Governo non va bene. Quando un imprenditore apre un ristorante deve organizzare la giornata, avvisare i dipendenti e i fornitori, non può saperlo all’ultimo. Mi auguro che ci sia responsabilizzazione del Governo, che finora non ho visto. In Friuli Venezia Giulia non abbiamo i casi di altre realtà, c’è chi si trova più in difficoltà di noi.
Stiamo cercando di combattere la pandemia, è un impegno enorme dei cittadini, i comportamenti virtuosi stanno dando risultati positivi, anche se la strada non è ancora in discesa. L’impegno collettivo di questa comunità è stato encomiabile, voglio ringraziare ogni cittadino».
Adesso la speranza di tutti è di entrare presto nella zona verde, l’obiettivo è quello di avere più respiro per Natale. «Certo il target - aggiunge Fedriga - è cercare di tornare in una situazione in cui si possano riaprire le attività chiuse o limitate.
Poi servirà comunque cautela, perchè non avremo un vaccino in poche settimane. Prudenza e continuare con comportamenti che non ci sono naturali, ma bisogna capire che saranno indispensabili. Per Natale mi auguro che ci possano essere delle riaperture, sarebbe un danno enorme se non fosse così.
Ma cerchiamo di evitare il più possibile di incontrare tante persone per troppo tempo al chiuso, abbiamo visto, secondo i dati sanitari che abbiamo, che proprio in quei contesti nascono i contagi. L’indice Rt per il Fvg è leggermente calato, ma questo lo ribadisco è grazie al grande impegno dei cittadini, dipende da tutti noi tenere comportamenti adeguati».
Una giornata convulsa, come tante in questo ultimo periodo che di normale non ha proprio nulla. Il presidente della Regione Fedriga è stato costantemente in contatto con Roma, con ministri e colleghi delle altre Regioni. Il governatore aveva avuto modo, in alcune interviste, di fare qualche dichiarazione piuttosto severa nei confronti del lavoro del Governo sulle restrizioni.
«Più di qualche contenuto del Dpcm mi lascia perplesso. Volevamo un confronto maggiore. Questo Dpcm è un po’ come comprare una casa senza andarla a vedere», aveva dichiarato a Rai Radio1, ospite del popolare programma “Un giorno da pecora”. Mercoledì, nonostante i numeri del Fvg siano ancora preoccupanti (oltre 430 contagi in un solo giorno), l’indice Rt (quello proprio che incide sui contagi) sembra abbia rallentato la corsa e anzi è sceso sotto il livello di guardia fissato a 1,5. —
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