Fvg Strade alle ex Province, si parte dal 1° gennaio con cinquanta milioni

UDINE. La gestione dell’ex viabilità provinciale, cioè più o meno 2 mila 200 chilometri di strade in tutto il Friuli Venezia Giulia di cui oltre mille 300 a Udine e 600 a Pordenone, passerà dal 1º gennaio agli Enti di decentramento regionale (Edr) che, nelle intenzioni della giunta Fedriga, dovrebbero trasformarsi, entro fine legislatura, proprio nelle “vecchie” Province.
Il disegno di legge di Pierpaolo Roberti, infatti, è stato approvato dal Consiglio regionale – con i voti della sola maggioranza – al termine della maratona dell’assestamento di Bilancio che, un paio d’ore prima, aveva destinato 50 milioni di euro proprio alla gestione delle strade ex provinciale. L’iter dell’approvazione della norma affonda la radici in quella sorta di controriforma degli enti locali che il centrodestra sta portando avanti da inizio legislatura. Ai tempi di Debora Serracchiani, dell’abolizione delle Province e della nascita delle Uti, infatti, il centrosinistra aveva deciso di centralizzare la gestione di questa porzione di viabilità regionale affidandola, con il trasferimento del relativo personale, proprio a Fvg Strade.
Una volta vinte le elezioni, però, il centrodestra ha deciso di ritornare all’antico con l’obiettivo finale di vedere rinascere le quattro Province storiche del Friuli Venezia Giulia. Un percorso complesso, in ogni caso, perchè qualora la strada dell’approvazione di una norma di attuazione attraverso la Commissione Paritetica non fosse attuabile, come sostengono in tanti, alla giunta non resterebbe altro che affidarsi a una legge di rango costituzionale che, in tutta onestà, pare avere ben poche chance di essere varata prima della fine della legislatura nazionale.
La tappa intermedia, dunque, è rappresentata dagli Edr cui la giunta ha inizialmente affidato la gestione dell’edilizia scolastica come prima macro funzione e adesso, ma a partire dal prossimo anno, anche l’ex viabilità provinciale. «Lo stanziamento da 50 milioni di euro inserito in manovra – conferma Roberti – ci consentirà di rendere immediatamente operativi gli Edr dal 1º gennaio. Faccio notare, inoltre, come, all’interno di questo fondo, prevediamo di innalzare i finanziamenti regionali, passando da 10 a 15 milioni, a favore delle manutenzioni ordinarie intese come, ad esempio, gli sfalci dell’erba».
Gli Edr, pertanto, si faranno carico delle funzioni di progettazione, realizzazione, espropriazione, manutenzione, gestione e vigilanza, a eccezione delle autorizzazioni alla circolazione dei trasporti e dei veicoli eccezionali, che resteranno in capo a Fvg Strade. Le pratiche saranno quindi semplificate, avendo un unico interlocutore per tutte le tipologie stradali regionali, ex provinciali oppure in gestione ad Anas. Verrà inoltre riconosciuta agli Edr anche la facoltà di attivare convenzioni su attività specifiche da centralizzare come la manutenzione del parco macchine.
Quanto ai dipendenti, andando oltre, dal 1º gennaio quelli in capo a Fvg Strade per le funzioni ex provinciali passeranno agli Edr, ma venerdì Roberti porterà in giunta pure il nuovo piano dei fabbisogni che consentirà alla giunta di scorrere, da gennaio, le graduatorie di merito dei concorsi già terminati (quello per la categoria “C”) oppure vicini alla conclusione (categoria “D”) per rafforzare il personale a disposizione degli Edr. A oggi i dipendenti di Fvg Strade per la gestione di questa funzione sono 101, ma sono, appunto, pronti ad aumentare. Alla fine del 2014 la provincia di Udine disponeva di 108 addetti alla viabilità provinciale, attualmente sono 58, cui si aggiungono 20 tempi determinati: verranno assunte 43 unità per tornare a 101 addetti complessivi. La provincia di Pordenone vantava 54 addetti. Oggi sono 31 cui si aggiungono sei tempi determinati: con un incremento di 16 unità si arriverà a 47. A Gorizia c’erano 15 occupati. Oggi sono sette cui si aggiungono tre tempi determinati e con un incremento di otto persone si arriverà a 15. Infine, a Trieste, c’erano 12 lavoratori, oggi sono cinque a cui si aggiungono due tempi determinati e con un incremento di quattro si arriverà a nove.
«Da gennaio potremo finalmente risolvere – commenta Roberti assieme al collega alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti – le criticità legate alla manutenzione delle strade e al personale impiegato. Il trasferimento dei dipendenti all’interno del Comparto unico, inoltre, produrrà un forte risparmio perché non verrà più applicato il contratto Anas, maggiormente oneroso, e si aprirà la possibilità di nuove assunzioni attraverso le graduatorie regionali e nuovi concorsi. In tutto ciò, quindi, garantiremo più personale e maggiori risorse per soddisfare con maggiore efficienza le necessità del territorio regionale». —
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