Fusione nucleare, vernici e pesca: il confronto tra le Best Performer Riviera Bassa Friulana

I 22 Comuni a cavallo delle province di Udine e Venezia ospitano oltre 1.600 realtà per un fatturato complessivo di 8,7 miliardi di euro

Maurizio Cescon
Da sinistra la giornalista Maria Gaia Fusilli, Gigliola Arreghini, Giacomo Geromin, Andrea Lazzarini e Andrea Muraro
Da sinistra la giornalista Maria Gaia Fusilli, Gigliola Arreghini, Giacomo Geromin, Andrea Lazzarini e Andrea Muraro

Dal progetto per la fusione nucleare al pesce dell’Adriatico esportato in mezzo mondo. Dalle vernici ai condizionatori per i data center. Dalle macchine per realizzare i tondini per le traversine dell’alta velocità ferroviaria a tutto ciò che serve per la casa, dalle porte all’impiantistica. Un mondo imprenditoriale variegato e dinamico, che spazia in settori molto diversi tra di loro, quello della Riviera Bassa friulana che comprende 22 Comuni a cavallo delle province di Udine e Venezia, da Portogruaro a San Stino di Livenza, da San Giorgio di Nogaro a Rivignano Teor.

In questo territorio operano 1.660 aziende che nel 2023 hanno realizzato un fatturato complessivo di 8,7 miliardi di euro. E le 100 Best Performer (10 mila occupati e 3,9 miliardi di euro di ricavi) sono state le protagoniste dell’evento organizzato da ItalyPost e da Nord Est Multimedia, il gruppo che pubblica il Messaggero Veneto e altri cinque quotidiani, svoltosi ieri pomeriggio nel Teatro Comunale di Precenicco. Le storie, i racconti, le ambizioni di imprenditori e manager delle magnifiche 100 hanno fatto da cardine dell’incontro del 19 giugno, che ha visto susseguirsi sul palco tre diversi panel di approfondimento.

Dopo i saluti portati dal sindaco di Precenicco Andrea De Nicolò, è stato Stefano Fruttarolo, il nuovo presidente di CrediFriuli, banca main partner di questa tappa di Best performer, a prendere la parola. «Sono orgoglioso di rappresentare l’istituto in un’area dove siamo presenti con 6 filiali - ha spiegato il presidente - . Viviamo in un periodo dove c’è un mare incognito che non conosciamo. La cosa migliore da fare è navigare al meglio di quello che sappiamo fare, con il bagaglio delle nostre relazioni e delle nostre alte competenze».

«Noi non vogliamo solo vendere pitture e vernici per l’edilizia e prodotti decorativi di alto livello - ha detto Gigliola Arreghini presidente di Cap Arreghini nell’ambito del primo panel intitolato “Le sfide delle imprese” - , noi vogliamo offrire soluzioni per un mercato che chiede cose più sostenibili, evolute, durevoli. Da sempre abbiamo sposato la sostenibilità, la facciamo davvero e siamo certificati e controllati».

«La Geromin è nata nel 1945 - ha affermato Giacomo Geromin, il giovane export manager dell’azienda di San Stino di Livenza - realizzando cucine economiche. Poi siamo passati ai lavatoi e, negli anni Novanta, a vasche idromassaggio, saune, bagni turchi, mini piscine, docce. Dopo il boom post Covid quando c’è stata la riscoperta della casa e quindi di tutto ciò che rende confortevole un’abitazione, nel 2023 c’è stata una pausa nei ricavi, ma il 2024 ha già dimostrato una buona ripresa grazie a investimenti ed estero».

«Costruiamo macchinari sofisticati per produrre i tondini che sono all’interno delle traversine dell’alta velocità - ha detto Andrea Lazzarini, ad di Ralc Italia, impresa di San Giorgio di Nogaro - . L’obiettivo finanziario di quest’anno è superare i 10 milioni di euro di ricavi». «Ci riconoscono come capaci di fare - ha osservato Andrea Muraro di Biko Meccanica - e la diversificazione di mercati e settori ci dà solidità».

Il secondo panel, dal titolo “Continuare a crescere”, ha visto sul palco Gabriele Dal Ben, fondatore e titolare della Dal Ben, un’azienda che oggi partecipa nientemeno che al progetto per il reattore a fusione nucleare. «Passi significativi - ha aggiunto l’imprenditore - li faremo entro la fine del 2026, siamo a un livello avanzato di ricerca». Giuseppe Visentini, ad di Thermokey di Rivarotta di Teor, ha salvato 12 anni fa una fabbrica in gravi difficoltà.

«Oggi abbiamo 260 addetti e 60 milioni di fatturato - ha raccontato Visentini - dal condizionamento e ventilazione abbiamo allargato l’orizzonte al food e alla farmaceutica. Ma in futuro il vero business sarà quello dei data center cooling, il nostro obiettivo è raggiungere i 100 milioni di fatturato». «Siamo espressione orgogliosa di questa piccola parte di Nord Est - ha detto Mario Biancolin presidente di Oikos Venezia - tanto che siamo riusciti ad aprire un nostro show room a Dubai». Marco Bruseschi, infine, ha illustrato quali sono le potenzialità del Cosef, di cui è presidente.

L’ultimo dibattito, intitolato “Competere nei mercati nell’era dell’incertezza” ha affrontato i temi più spinosi dell’attualità. «Lavorare nell’incertezza per noi significa differenziare mercati e settori - ha spiegato Giacomo Citossi ad di Aussafer Due - . Se pensiamo di fare sempre la stessa cosa, nei prossimi dieci anni non avremo futuro. Bisogna differenziare a livello di tecnologia, di mercato, di settore. Le acquisizioni che abbiamo fatto negli ultimi anni ci hanno aiutato a entrare in nuovi mercati. Cosa ci preoccupa? Tutto e niente. Abbiamo più di 1.300 clienti, lavoriamo su molti fronti, vedremo se alla fine i dazi americani compenseranno la svalutazione del dollaro o se sarà un aggravio ulteriore. Le preoccupazioni sono su tanti fronti, stiamo andando bene, ma la visibilità, per quanto riguarda gli ordini confermati in produzione è poca, di due, tre mesi. Un mio competitor medio ha però visibilità di un mese, quindi magari mi dicono che io sono più fortunato».

«L’edilizia è un settore maturo, dove nel territorio ci sono molte realtà - ha osservato Vincenzo Zanutta, ad del Gruppo leader nell’edilizia - . Siamo molto presenti nel Nord Est, abbastanza nel Nord Italia. Nel mondo elettrico e idraulico ci sono attori più grandi di noi, nel settore edile forse siamo tra i primi. Noi siamo soggetti a variabili impattanti che coinvolgono la politica. Si vira sulla ristrutturazione perché il nuovo non si costruisce per non cementificare. I bonus sono spariti, oggi l’andamento dei ricavi è legato a molte opere pubbliche del Pnrr. Flessibilità aziendale e adattabilità alla domanda in tempi rapidissimi sono le carte più importanti da giocare».

«Il core business di Friulpesca è il commercio di prodotti ittici freschi e surgelati - ha affermato il responsabile senior del controllo qualità di Friulpesca Cristiano Zampar - . Il prodotto subisce tutte le incertezze legate ai rapidissimi cambiamenti climatici. Il mare Adriatico che è piccolo e ristretto ne risente tanto in questo senso. Lavoriamo a livello globale, quello che è un nostro punto di forza è di differenziare molto approvvigionamenti e canali di vendita. In questo modo si può sopperire alle problematiche locali. Risentiamo anche delle normative che regolano la pesca, oggi sta prendendo piede il pesce allevato che, se di qualità, può essere una valida alternativa al pescato. Le nostre aziende, che devono garantire la conservazione del prodotto a basse temperature, soffrono poi i rincari dell’energia, l’efficientamento energetico è prioritario per essere competitivi».

Ha chiuso il cerchio Massimiliano Cecotto, responsabile dell’area commerciale di CrediFriuli. «Le imprese del Veneto orientale ci chiedono estrema rapidità, mentre le friulane l’accesso al credito agevolato della Regione - ha concluso il manager - . Siamo pronti alle sfide del futuro, il taglio dei tassi della Bce ha dato una boccata d’ossigeno al sistema, ma tra grandi eccellenze imprenditoriali sul territorio, abbiamo anche qualche caso di crisi industriale su cui riflettere e intervenire». 

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