Furto di lumini votivi elettrici in cimitero

PRATA. È una denuncia che fa rumore e che non può essere sottaciuta, almeno secondo quanto viene riferito da un «uomo di settore». Non ci si limita più ai furti di fiori nei cimiteri. Ora rubano anche i lumini elettrici votivi (da non confondersi con quelli a candela), svitandoli dalla lapide. È accaduto anche di recente, nel cimitero di Prata. Lo sostiene Micheal Cozzolino, titolare delle pompe funebri Frè che in questi giorni ha provveduto a lavorare nel cimitero per l’estumulazione di alcune salme.
Gli ultimi episodi risalgono al periodo precedente a queste operazioni, quindi a una decina di giorni fa. «Non oso immaginare come debbano sentirsi i parenti delle persone che si vedono la tomba del proprio caro depredata – ammette Cozzolino – tuttavia capita talvolta di imbattersi in situazioni davvero amare. Il furto dei lumini elettrici votivi è proprio uno di questi».
A cosa possono servire i lumini votivi? Che cosa se ne fanno i ladri una volta impossessatisi di questi oggetti che rappresentano la vita dopo la morte del defunto? «O li rivendono oppure, ed è più probabile ma non succederebbe all’interno di questo cimitero, ripongono i lumini su altre tombe in cimiteri diversi – conclude Michael Cozzolino –. Occorrerà dotarsi di strumenti adeguati per prevenire furti del genere».
Una soluzione potrebbe essere quella di posizionare alcune telecamere, ma questo si scontra con la sfera privata delle persone che si recano sulle tombe dei propri cari a pregare. Pur essendo il cimitero una struttura aperta al pubblico, osservare un momento di raccoglimento su una tomba è una consuetudine privata.
In passato hanno destato clamore altri furti. Nella vicina Pasiano si ricorda di un uomo che rubava i fiori dalle tombe per farsi bello con la propria moglie. A Rivarotta ci fu un raid contro le auto in sosta fuori dal cimitero. Andò peggio a una signora di Pravisdomini che venne individuata. Un fedele la seguì e scopri che piantava nel suo giardino i fuori rubati al cimitero. Venne affisso un cartello fuori dal cancello d’ingresso nel quale si invitava la signora a smetterla. Il fenomeno dei furti di fiori al cimitero si perde certamente nella notte dei tempi. Il furto di lumini votivi elettrici rappresenta certamente una spiacevole evoluzione.
Rosario Padovano
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto