Furto all’orafo: in cella È caccia al complice Contatti su Facebook

È in carcere Riccardo Rea, 22 anni, avianese, accusato di furto aggravato all’oreficeria Biscontin di Piazza XX Settembre. È stato proprio il gioielliere a catturarlo e a consegnarlo agli agenti della squadra volante, dopo un lungo inseguimento sotto la pioggia che si è concluso nei pressi del tribunale in viale Martelli.
Il ragazzo ha confessato di essersi alla fine arreso: era talmente stremato dalla corsa che non riusciva più a fare un passo. Così l’orefice Emilio Biscontin è riuscito a recuperare metà della refurtiva: una scatola di anelli coi brillanti del valore di circa novemila euro.
La polizia ora sta dando la caccia al complice, sparito con un espositore di anelli del valore di 9 mila euro. Un ragazzo di colore, che aveva nascosto il volto sotto lo scaldacollo e il cappuccio.
Rea, al processo per direttissima di ieri mattina, ha spiegato di non conoscere la sua identità. Si erano conosciuti per strada, ma lui non ha il suo numero, né un indirizzo, né la sua identità. Era il giovane di colore a contattarlo sul suo profilo Facebook in caso di necessità, non viceversa. Un colpo pianificato sul social network? Può darsi. Fatto sta che l’assenza di collaborazione da parte del giovane ha pesato sulla misura cautelare, che non è stata ammorbidita.
Ieri mattina Rea, assistito dall’avvocato Roberto Rossetti Longo, ha fornito la sua versione dei fatti al giudice monocratico Piera Binotto. Il pm Marco Brusegan ha chiesto il carcere per l’indagato, l’avvocato Rossetti Longo ha insistito per gli arresti domiciliari.
La Procura ha contestato a Rea, che ha già alle spalle precedenti per reati contro il patrimonio, il furto aggravato dall’adozione di modalità fraudolente (l’essersi spacciato per un cliente). Il giudice ha disposto la custodia in carcere per il ragazzo. È stato chiesto un termine a difesa. La direttissima è stata aggiornata al 2 maggio.
Intanto proseguono gli accertamenti dei detective della polizia per risalire al complice. Gli investigatori stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere pubbliche e private per riuscire a individuare il giovane di colore in fuga con metà del bottino del colpo. I gioielli potrebbero essere destinati al mercato estero. La polizia lo attende al varco: prima o poi dovrà smerciare la refurtiva.
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