Furti in serie, patteggia 3 anni e 8 mesi

SACILE. Furti in serie a Sacile, Simon Righetti, 25 anni, ha concordato una pena di 3 anni e 8 mesi di reclusione. Assistito di fiducia dall’avvocato Alessandro Magaraci, il giovane sacilese ha chiesto di patteggiare, dopo che nella precedente udienza, dinanzi al gup Eugenio Pergola, aveva inizialmente optato per il rito abbreviato. Ora la difesa attende di conoscere la disponibilità di una comunità terapeutica presso la quale il giovane potrà scontare la pena agli arresti domiciliari. Il 27 marzo, invece, sarà discusso davanti al gup Pergola l’abbreviato degli altri tre coindagati Alex Scarpat, 30 anni, Mihai Constantinescu, 29 anni e Antonio Musto, 24 anni.
A Righetti la Procura ha attribuito lo scassinamento dei distributori automatici all’istituto scolastico Marchesini di Sacile fra il 18 e il 20 marzo 2017. Era stato rubato il contenuto delle macchinette degli snack e della gettoniera (90 euro). Il giovane si era ferito e dalle tracce di sangue era stato estrapolato il profilo genetico. Infine aveva confessato. La Procura ritiene che Righetti abbia commesso, da solo o in concorso con altri componenti della banda, più di una ventina di furti: dalla sottrazione di un computer Imac, di un Ipad e del fondo cassa nel negozio Shi parrucchieri di Sacile, ai furti di oggetti personali, carte di credito e denaro a bordo di auto di militari americani, dai colpi in abitazioni e garage alle intrusioni negli esercizi commerciali (Weiss Caffè, X Five, Bistrò Cafè). La banda arraffava tutto ciò che trovava alla rinfusa: cartoni di noccioline e arachidi, dolciumi, bottiglie di alcolici, telefonini, zainetti, scarpe da ginnastica, biciclette da corsa, sci, materiale militare a casa dei soldati americani (come giubbotti antiproiettile, zaini e porta pistola. A Simon Righetti gli inquirenti hanno contestato anche l’indebito utilizzo della carta di credito, rubata a un militare americano il 14 aprile 2017. La carta è stata utilizzata per pagare un rifornimento di carburante di 25 euro al distributore Agip di Sacile. L’inchiesta è nata da un’intuizione ed è stata condotta interamente dall’aliquota radiomobile di Sacile, guidata dal maresciallo maggiore Bernardo Muratori. L’attenzione dei detective si è concentrata su un gruppo di giovani sacilesi, dediti al consumo di sostanze stupefacenti. Partendo da una capillare conoscenza del territorio, i militari del radiomobile si sono dedicati ogni giorno a servizi di controllo, pedinamenti, osservazioni e intercettazioni, riuscendo a chiudere in soli tre mesi l’indagine.(i.p.)
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