Furti da Despar Due arresti

Sparite merci per 180 mila euro nel deposito al Partidor Nei guai 8 addetti. Indagini dopo una denuncia dell’azienda
Di Anna Rosso
Udine 30 genniao 2013 CONFERENZA STAMPA CC Telefoto Copyright Petrussi Foto Press /turco
Udine 30 genniao 2013 CONFERENZA STAMPA CC Telefoto Copyright Petrussi Foto Press /turco

Otto persone sono finite nei guai (due ora si trovano in carcere e sei sono state denunciate a piede libero) in relazione ad ammanchi di merci per decine di migliaia di euro che si sono verificati negli ultimi mesi nel magazzino di Aspiag Service, che si trova a Udine in via Robert Schumann 50, nella zona del Partidor. In questo deposito di oltre diciottomila metri quadri vengono stoccati i prodotti destinati a rifornire i supermercati Despar, Eurospar e Interspar di tutto il Nord Est.

I carabinieri, dopo aver raccolto la denuncia da parte della stessa azienda lo scorso dicembre, hanno avviato un’indagine che si è conclusa nella notte tra martedì e ieri con l’arresto per furto aggravato e continuato del romeno Ioan Mihai Palincas, 34 anni e del moldavo Ion Harabagiu, 23 anni, entrambi residenti regolarmente in città, incensurati e dipendenti di una cooperativa che si occupa della gestione del magazzino e della movimentazione delle merci per conto di Aspiag. Altri 6 addetti (4 italiani, un marocchino e un romeno, e 4 di loro sono dipendenti di Aspiag) sono finiti nel mirino dei militari del Norm, il Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia carabinieri di Udine.

Un giorno un telefonino. Un giorno un IPad. Poi, dopo qualche tempo, una cassa di vini pregiati. Per continuare con macchine fotografiche, liquori e confezioni di caffè. Questi i prodotti che, nell’ultimo periodo, sono spariti quasi quotidianamente dagli scaffali (altri ben dieci metri) del super-magazzino che si trova in zona Partidor, a due passi dal mercato ortofrutticolo. E così, alla fine del 2012, l’ufficio “Difesa del patrimonio aziendale”, che si occupa di tutti gli aspetti riguardanti la sicurezza, ha riscontrato “differenze inventariali” pari a oltre 180 mila euro. Una cifra astronimica rispetto alle normali soglie di tolleranza.

I vertici di Aspiag Service, vista la situazione, hanno voluto vederci più chiaro e non hanno esitato a chiedere aiuto alle forze dell’ordine. Del caso, come accennato, si sono occupati i carabinieri del Norm, guidati dal tenente Luca Morrone.

Come ha spiegato ieri durante un incontro con i giornalisti il comandante della compagnia di Udine, maggiore Federico Patuzzo, «non è stato facile condurre accertamenti e attività tecniche in un magazzino aperto ventiquattro ore su ventiquattro in cui lavorano circa cento persone». I militari hanno chiamato quest’operazione “Dynamo”, come il noto illusionista britannico Steven Frayne abilissimo a far sparire le cose.

Da quanto emerso nelle prime verifiche, gli ammanchi erano avvenuti soprattutto nel reparto tecnologico e meno in quello riservato ai prodotti alimentari. E’ dunque nel primo che i carabinieri hanno deciso di installare una ventina di telecamere grazie alla quali sono riusciti a monitorare tutto ciò che avveniva dentro il deposito, di giorno e di notte. Dall’osservazione delle immagini è emerso, come ha spiegato ancora il maggiore Patuzzo, «che i furti venivano commessi soprattutto nei turni serali o notturni o anche durante i week-end». In quei momenti alcuni dipendenti nascondevano i prodotti (i preferiti erano i telefonini di ultimissima generazione e i tablet pc) sotto i vestiti - nei video si vede per esempio un uomo che inserisce un IPad nei jeans e lo copre con una felpa - oppure in anfratti del capannone o ancora tra i rifiuti, per poi andarli a recuperare più tardi senza essere notati.

«In quel deposito - ha commentato il tenente Morrone - c’è ogni genere di bene e forse qualcuno l’ha scambiato per il Paese dei balocchi, senza rendersi conto che furti di tale frequanza ed entità difficilmente avrebbero potuto passare inosservati».

Durante il blitz dell’altra sera è stato sventato il furto di un IPad e di ben otto telefonini Galaxy S3 per un valore di circa quattromila euro. Subito dopo sono scattate le perquisizioni - sotto il coordinamento del sostituto procuratore Maria Caterina Pace - grazie alle quali i carabinieri sono riusciti a recuperare merce per un valore di circa diecimila euro.

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