Furti all’agriturismo Masaret, assolti i due imputati

POLCENIGO. Si è conclusa con l’assoluzione con formula piena dei due imputati, la vicenda relativa ai presunti furti all’agriturismo Masaret di Polcenigo, che aveva portato alla sbarra Guglielmina...
Di Bruno Oliveti
20040206 - ROMA -ANM: SCIOPERO TOGHE 11 MARZO, IL 12 VIRTUALE - Una foto di archivio che mostra una toga adagiata su una sedia in un' aula di tribunale. MASSIMO CAPODANNO /ANSA/JI
20040206 - ROMA -ANM: SCIOPERO TOGHE 11 MARZO, IL 12 VIRTUALE - Una foto di archivio che mostra una toga adagiata su una sedia in un' aula di tribunale. MASSIMO CAPODANNO /ANSA/JI

POLCENIGO. Si è conclusa con l’assoluzione con formula piena dei due imputati, la vicenda relativa ai presunti furti all’agriturismo Masaret di Polcenigo, che aveva portato alla sbarra Guglielmina Casagrande, all’epoca gestrice e cuoca del locale nonché vicepresidente della società cooperativa in cui era stata costituita l’azienda, e l’ex dipendente Rinaldo Martin. Erano stati accusati, dalla cooperativa stessa, di ammanchi di cassa per circa 22 mila euro, nonché della “sparizione” di generi alimentari, di un’idropulitrice, di una scala, di una carriola e di altri attrezzi che venivano utilizzati all’interno del maneggio, che assieme al ristoro agrituristico era l’oggetto dell’attività praticata dalla cooperativa.

I fatti risalgono al 2006, quando il Masaret chiuse i battenti per difficoltà economiche e la società cooperativa finì in amministrazione controllata da parte della Regione Friuli Venezia Giulia. Ne seguirono alcune beghe tra i soci – che da statuto si sarebbero dovute risolvere in sede di arbitrato, statuto poi venuto a decadere con l’intervento dell’ente pubblico – e appunto questa lite giudiziaria sui presunti beni sottratti all’azienda.

Sentiti, nel corso di anni di indagini, tutti i testimoni possibili e non essendo stata provata la colpevolezza delle due persone accusate, ieri il giudice monocratico del tribunale di Pordenone Patrizia Botteri (pm Ilaria Rizzi) ha prosciolto perché il fatto non sussiste sia la Casagrande, difesa dall’avvocato Alessandra Marchi, sia il Martin, difeso dall’avvocato Fabrizio Leone. I due legali, ora, stanno valutando la possibilità di controquerelare i rappresentanti della cooperativa per calunnia: «Il mio cliente ci sta seriamente pensando – afferma l’avvocato Leone –, che è riuscito a ottenere giustizia dopo anni e anni di disagi, preoccupazioni e spese legali che si è dovuto sobbarcare».

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