Funerali della contessa con picchetto alpino

Cerimonia nella chiesa di Visinale. La nobildonna ha donato alle penne nere il terreno per la sede

PASIANO. Picchetto d’onore degli alpini della Bassa Meduna, ieri mattina, per l’addio alla contessa Loredana Fiorio di San Cassiano nella chiesa di Visinale, affollata di gente. Rose gialle e girasoli sul feretro e preghiere officiate da don Romano Zovatto, davanti agli eredi della nobildonna, ultima discendente della stirpe di letterati Carlo e Gasparo Gozzi. Quelli che al “castellaccio”, cioè la villa di famiglia di fronte al tempio dedicato alla Madonna del Carmine, passavano villeggiature alla veneziana. La contessa ne aveva fatto il quartiere generale di una vita. «La nostra sorella Loredana – l’ha ricordata il parroco – veniva sempre in chiesa, anche con le stampelle. Sarà sepolta in terra, nel cimitero del paese».

Aristocrazia in lutto per i funerali celebrati con la semplicità di campagna, come piaceva alla contessa. Benedizioni e la bara è stata appoggiata in terra “more nobilium”: secondo l’uso antico che abbassa in morte chi fu alto in vita. Intorno, gli amici di sempre («Una gran donna», ha ricordato Santa Villalta), autorità (Claudio Fornasieri, sindaco di Pasiano, con assessori), l’erede Valperto degli Azzoni Avogadro Malvasia con le famiglie Marcello e Querini, i Selvatico e parenti con quarti di nobiltà. «Una donna di carattere, la contessa Loredana: era legata al suo territorio». Si è spenta a 90 anni a Bologna, lontano dalla sua villa.

«E sempre stata generosa: agli alpini ha donato un terreno – Paolo Querini ricorda la contessa figlia del generale Alberto Fiorio e di Anna Gozzi – per la sede». Sangue blu e vita semplice, in villa. Quella che dovrebbe ereditare – il testamento è ancora sigillato – Valperto Avogadro, titolare di un’azienda agricola a Sasso Marconi. Salvo dispute parentali sull’eredità.(c.b.)

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