“Fuga” dalla guardia medica, notte di disagi

Notte da dimenticare, quella tra martedì e ieri in provincia di Pordenone, per quel che riguarda la guardia medica. Diverse sedi erano scoperte e i cittadini, per chiedere aiuto, hanno telefonato numerosi al 112, il Nue, numero unico dell’emergenza.
Sono proseguiti i disagi legati alla carenza di medici per il servizio di continuità assistenziale, la guardia medica. Problema che si è evidenziato da qualche settimana e per risolvere il quale è stato sottoscritto un accordo tra l’Asfo (Azienda sanitaria Friuli occidentale) e i sindacati dei medici in convenzione.
Tra martedì e ieri erano scoperte le sedi di guardia medica di Sacile (coperta dai medici di Pordenone) e Spilimbergo (coperta da Meduno che offriva il servizio anche a Anduins). A Maniago c’era un solo medico anziché due con la copertura del servizio anche a Claut. Un solo medico anche ad Azzano Decimo.
Una situazione che ha spinto molti di coloro che avevano necessità di telefonare a rivolgersi al numero unico regionale per chiedere informazioni.
Problema non nuovo, che si sta evidenziando in modo sempre più frequente, causato dalla carenza di medici, soprattutto giovani, disponibili a dichiararsi disponibili per questo tipo di servizio.
I turni settimanali delle 10 guardie mediche della provincia sono 120. I medici nelle liste da cui attingere erano 85 sei mesi fa e attualmente sono scesi a 39. Le ragioni di questo calo? Alcuni medici si stanno preparando per gli esami per l’accesso alle scuole di specialità. Altri, invece, hanno vinto il concorso per l’assegnazione dei posti di medico medicina generale (non solo in provincia, ma anche nelle zone limitrofe). Inoltre ci sono possibilità nel privato che allettano questi pofessionisti. Diversi motivi, dunque, legati a uno di fondo: mancano medici.
Ha cercato di portare soluzioni l’accordo che hanno raggiunto l’Asdo e i sindacati dei medici in convenzione. Un’ intesa che sarà operativa nelle prossime settimane ma che non può essere considerata la soluzione a tutti i mali: alcuni problemi potranno essere risolti e probabilmente la situazione migliorerà. Ma la provincia di Pordenone, come del resto molte altre zone d’Italia, dovrà continuare a fare i conti con la carenza di questi medici.
Sulla questione il consigliere regionale del Pd Nicola Conficoni ha presentato una interrogazione con risposta in commissione per chiedere, tra le altre cose, anche la situazione dell’organico, quante interruzioni si sono registrate e quanti medici si prevede di garantire in ogni distretto. —
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