Fucili ad acqua gavettoni e scherzi: la scuola è finita - Le foto

UDINE. Finisce la scuola e si festeggia con i gavettoni. Come da tradizione, fuori dagli istituti cittadini che non hanno chiuso i battenti sabato, ieri i ragazzi hanno inscenato una battaglia a colpi di secchiate d’acqua e altri scherzi per l’ultimo giorno di scuola.
Presi di mira, come sempre, i compagni più piccoli che, già da qualche minuto prima del suono della campanella stavano appollaiati sulle finestre a studiare il percorso per evitare di essere colpiti dall’acqua o stipati davanti alla porta di ingresso per evitare la lavata.
Davanti al liceo Percoto i ragazzi delle quinte si sono dati appuntamento alla buon’ora, muniti di casse d’acqua caricate nei bagagliai delle auto e fucili ad acqua per colpire i compagni. Tutti con indosso le magliette personalizzate, di diversi colori in base alla classe, hanno preparato gli scherzi attendendo con trepidazione l’uscita degli alunni, festeggiando la fine della scuola a colpi di gavettoni e secchiate.
Al suono della campanella si sono aperte le porte e i più impavidi sono andati con il sorriso incontro a gavettoni e spruzzi, mentre i più temerari hanno atteso che i maturandi perdessero di mira l’ingresso per tentare lo scatto ed evitare l’acqua. Purtroppo non hanno avuto molte chance, visto che i compagni delle quinte, oltre a presidiare tutti gli ingressi della scuola, si sono anche appostati dietro auto e alberi per evitare qualcuno sfuggisse, punendo senza pietà i più furbi.
Anche al Malignani non sono mancati i gavettoni, con un appuntamento che ritorna, come ogni anno, nell’ultimo giorno di scuola. Tra musica e partite a pallone sui prati, l’ultimo giorno di scuola per gli studenti dell’istituto di via Leonardo Da Vinci si è trasformato in una festa divertente. Nessun problema di ordine di pubblico segnalato, ma a sorvegliare il lancio dell’acqua ci hanno pensato le forze dell’ordine che, con le volanti della polizia, hanno vigilato e sorvegliato la festa.
Al Malignani centinaia di ragazzi delle quinte hanno atteso i compagni delle classi inferiori per “battezzarli” come vuole la tradizione, come ultima giornata di svago prima di rimettersi sui libri per affrontare la fatica degli esami di maturità.
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