Frode fiscale, in tribunale sfilano le ballerine di lap dance

PORDENONE. Sfileranno le ballerine di lap dance, i fornitori e i clienti fra i testimoni della difesa al processo per frode fiscale legato al locale notturno Mille lire di Zoppola. Dei tredici indagati, otto saranno imputati a Pordenone. L’inchiesta del pm Federico Facchin approderà, infatti, in tre diversi tribunali. Dopo più di un’ora di discussione, ieri mattina in udienza preliminare, il gup Alberto Rossi ha disposto la trasmissione degli atti per alcune posizioni alle Procure di Treviso e di Udine, in virtù della competenza territoriale.
Nel processo che si aprirà a marzo a Pordenone, dinanzi al giudice monocratico Giorgio Cozzarini, non ci sarà Stefano Caserta, 51 anni, di Pozzuolo del Friuli, ritenuto dall’accusa l’amministratore di fatto delle società. Il motivo? Né l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, né il decreto di fissazione dell’udienza preliminare sono stati notificati al secondo difensore di fiducia di Caserta. Nel suo caso, dunque, l’iter ripartirà da qui.
Sono stati rinviati a giudizio a Pordenone invece Marco Dal Pozzo, 54 anni, residente a Castelfranco Veneto, rappresentante legale della società Mille lire srl, Stefano Gandolfi, 53 anni, di Pasiano, Kristian Horti, 34 anni, di Casarsa della Delizia, Cristian Padovan, pordenonese di 44 anni, il 39enne bergamasco Massimiliano Tocco, il 42enne di Fontanafredda Christian Callegaro, il 39enne avianese Manuel Cigolot e il 32enne di Azzano Decimo Christian Rosset.
A Dal Pozzo e a Caserta la Procura contesta la dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti dal 2010 al 2012. Nel giro di fatture false, secondo l’accusa, sarebbero coinvolti anche i legali rappresentanti di aziende in affari con i locali di lap dance (Padovan, Tocco, Horti): i terzi avrebbero emesso fatture inesistenti, in modo da consentire alle società di evadere le imposte sul reddito e l’Iva.
Ad alcuni dipendenti della società Mille lire (Callegaro, Galdolfi, Cigolot, Rosset) vengono contestati invece rimborsi chilometrici fasulli. Il collegio difensivo, formato dagli avvocati Cristiano Leone, Guido Galletti, Maurizio Mazzarella e Giovanni Bonora, intende dare battaglia in dibattimento. In particolare la difesa di Caserta vuole dimostrare che il 51enne di Pozzuolo del Friuli era solamente il «general manager» dei locali e non l’amministratore di fatto delle società.
Spetterà alla Procura di Udine proseguire l’opera del pm Facchin per i reati riscontrati nella gestione delle società Impresa srl e Rosa Rossa srl, con sede legale a Pozzuolo del Friuli. Al vaglio della magistratura friulana, dunque, le posizioni di Claudia Venuto, 50 anni, di Codroipo (nella veste di amministratore di fatto, come Caserta, di Impresa srl e in compagnia di Dal Pozzo, anche in questo caso rappresentante legale) e di Stefano Appoloni, 44 anni, dipendente della società e domiciliato a Pozzuolo del Friuli. Atti a Treviso, infine, per Giulio Cappellotto, 52enne di Oderzo e Alezandru Lazar, 44enne di Motta di Livenza, entrambi titolari di una ditta individuale.
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