Friuli EmoJiulia, faccine e simboli al posto dei cartelli: così vengono ridisegnati 500 comuni del Fvg

Oggi, 17 luglio, si festeggia la giornata internazionale delle emoticon. Ma nella nostra regione c'è chi ha fatto molto di più: il periodico Mataran ha deciso di sostituire (idealmente) i cartelli delle città con i disegni delle chat. Un esperimento ricondiviso centinaia di volte su Facebook e che ha fatto il giro dei social

Le cartoline sono superate, il T9 non è una casella di battaglia navale e le abbreviazioni che piacevano tanto negli anni duemila sono fossili digitali.
 

Nel 2018, per esprimere le proprie emozioni, ci sono le “emoji”, le simpatiche faccine che usiamo sui social (celebrate oggi, martedì 17 luglio, con la festa internazionale delle emoticon). Volete dire ti amo? Lasciate stare Catullo e scegliete uno di quei grossi cuori pulsanti. Vostro marito vi ha fatto arrabbiare? La faccina che fa per voi è quella rossa. Avete gioito per la vittoria della Francia ai mondiali? La bandiera dei “Blues” è una delle possibilità.
 



Il progetto di Mataran

A proposito di luoghi e nazionalità: c’è chi, navigando nel mare di megabyte, ha osato superare le colonne d’Ercole del “web” e rappresentare più di 500 comuni del Friuli Venezia Giulia con faccine e simboli. Stiamo parlando di David Benvenuto e Marco Tonus della redazione del periodico satirico Mataran.

Il progetto si chiama “Friuli EmoJulia”, è composto da tredici tavole che raccolgono gran parte dei comuni della nostra regione rappresentati con le emoji (scelti esclusivamente da WhatsApp). «L’idea è nata per caso, da uno scambio di messaggi tra amici - racconta David Benvenuto -. «Non potevamo pensare a un successo simile».
 



La prima tavola, pubblicata sulla
ha raggiunto le 90mila visualizzazioni ed è stata ricondivisa centinaia di volte. Molte sono traduzioni in emoji che ammiccano all'italiano, ai dialetti veneteggianti della bassa e alla lingua friulana, altri sono evocazioni dei luoghi (come Aviano con la base USAF o Sacile con la sagra degli Osei). Bisogna pensarci un po', insomma, ma fanno tutti sorridere.




«Abbiamo chiesto ai nostri lettori di darci una mano e trovare insieme altri paesi. In poche ore sono arrivate decine e decine di segnalazione. Non solo. Molti ci hanno scritto in privato per "commissionarci" i loro comuni», spiegano da Mataran.


Da qui l’idea di allargare il raggio d’azione fino a coprire 500 comuni per tutte e quattro le province, inserire tutto in una mappa - «perché qualcuno iniziava a perdersi» - e creare anche un libretto tascabile
del periodico. Una sorta di stradario degli anni duemila tutto da ridere.




«Questa folle mappatura ha riportato alla luce luoghi dimenticati, paesi fantasma, cime tempestose e buchi di passaggio - continua Benvenuto -. Abbiamo definito questo gioco Semiojica, fondendo le parole emoji e semiotica, ma sopratutto "semi"».



Scegliere la località più bella è impossibile. Qualcuno direbbe che ogni emoji è “bello al Comune suo”. Quello che è certo che cinquecento località non bastano. Il lavoro “topo-emo-grafico” dei Mataran non si ferma di certo qui. Anche perché loro l’hanno promesso: «Non ci daremo pace finché non avremo tradotto Ronchi dei Legionari».

PER APPROFONDIRE: Se Pinocchio fosse raccontato tramite emoji, l'opera di Collodi con le faccine

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