Franz in vantaggio su Narduzzi per la successione a Ballaman

La situazione è fluida, ma in vantaggio resta Maurizio Franz (foto). Sarebbe lui il consigliere regionale della Lega più accreditato a prendere il posto del dimissionario Edouard Ballaman al vertice del consiglio regionale. I consiglieri leghisti ne discuteranno con il loro segretario regionale Pietro Fontanini, ma alcuni preferirebbero Danilo Narduzzi.
UDINE.
La situazione è fluida, come si dice in politica, ma in vantaggio resta Maurizio Franz. Sarebbe lui il consigliere regionale della Lega più accreditato a prendere il posto del dimissionario Edouard Ballaman al vertice del Consiglio regionale. Oggi il gruppo di consiglieri ne discuterà con il segretario regionale del Carroccio, Pietro Fontanini, e dal summit di questa mattina uscirà il candidato della Lega, ma le voci si moltiplicano.


I boatos si rincorrono e fanno emergere come alcuni esponenti leghisti preferirebbero vedere Danilo Narduzzi, pordenonese, capogruppo del Carroccio in Consiglio regionale, ricoprire quel ruolo. Persona d’esperienza e navigato politicamente. Quest’ultimo aspetto è proprio quello che invece trattiene Narduzzi dal dire sì. Il compito di presidente dell’assemblea è quello meno politico all’interno del Consiglio e l’esempio di Ballaman è sullo sfondo, considerate le occasioni in cui da super partes ha invece voluto prendere una posizione politica. Narduzzi si trova a suo agio nei panni di capogruppo, uno dei ruoli, invece, più politici del Consiglio. Lui non commenta. «Stiamo per incontrarci con Fontanini – dice Narduzzi – e con lui ragioneremo e decideremo. Certo il candidato della Lega alla presidenza dell’assemblea non sarà una decisione facile, perché il nostro gruppo è di alto profilo e più di un consigliere potrebbe svolgere quell’incarico».


Certo è che la Lega, dopo quanto accaduto con Ballaman, non può sbagliare. L’altra ipotesi che circola è quella della prima ora ed è la candidatura di Mara Piccin, pordenonese, alla sua prima esperienza tra i banchi del Consiglio regionale. Un elemento che non aiuta, in un momento nel quale il partito di Fontanini ha necessità di una persona navigata da far accomodare su quella poltrona. Ciò che affascina il Carroccio, invece, è l’idea di valorizzare una donna, tasto, quello della presenza femminile in politica, che la Lega tocca spesso.


Difficile, invece, immaginare che quel compito possa andare a un altro partito creando un avvicendamento in giunta, con un assessore leghista in più. Fontanini ha già fatto sapere di non voler trattare. «Non ci interessa – ha detto il capo regionale del Carroccio – quel ruolo spetta a noi e vogliamo svolgerlo».


In attesa di conoscere l’indicazione ufficiale che oggi uscirà dall’incontro di vertice, i rumors riguardano anche il prossimo presidente della II commissione, ora ricoperto da Franz, gruppo che si occupa di artigianato, industria, commercio, montagna e agricoltura. Se Franz sarà alla guida del Consiglio, dovrà lasciare la commissione. Il suo posto potrebbe essere contesto tra tre consiglieri: Piccin, Ugo De Mattia e Federico Razzini. Secondo il patto di inizio legislatura tra i segretari regionali del centrodestra, nel 2008 la Lega in Fvg era affidata al commissario Manuela Dal Lago, quel posto dovrebbe essere occupare da Razzini, secondo una staffetta già prevista a metà legislatura, il 6 novembre. «Sono a disposizione del partito e come sono leale io – dice Razzini –, sono sicuro che il partito sarà leale con me, com’è sempre stato».


All’orizzonte potrebbe anche esserci una proroga per la presidenza della commissione, fino, appunto, al 6 novembre.


©RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti:regione fvg

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto