«Francesco, vieni a trovarci a Gorizia»

Indimenticabile incontro con il Papa per gli ospiti di Villa San Giusto e Csm. All’invito, il Pontefice ha risposto: «Ci penserò»

«Venire a Gorizia? Ci penserò. E pregate per me”. Ecco la risposta che Papa Francesco ha rivolto con il suo inconfondibile sorriso a due ospiti goriziane di Villa San Giusto che lo hanno invitato a visitare il capoluogo isontino. Uno dei momenti più significativi della visita a Roma di un gruppo composto da una quarantina di goriziani: venti ospiti di Villa San Giusto (seguiti dal centro di salute mentale) e altrettanti accompagnatori, fra i quali il padre priore Pierangelo Panzerini, la psicologa Elena Pelosi e l’assessore comunale al welfare Silvana Romano.

In un clima di festa ed emozione difficili da descrivere hanno potuto incontrare il pontefice in piazza San Pietro durante l’udienza generale. Francesco nell’occasione ha ricevuto due doni significativi, espressione della terra isontina: il “vino della pace” di Cormòns e una targa della città di Gorizia con i loghi dell’ordine dei Fatebenefratelli e del Comune, oltre ad una frase di Franco Basaglia. La riuscita della visita romana è stata il frutto dello sforzo organizzativo del personale di Villa San Giusto e dell’interessamento dell’ordine dei Fatebenefratelli, che ha permesso a tutti i componenti della delegazione di stringere la mano al Papa. Fondamentale l’impegno della dottoressa Pelosi, che segue quotidianamente il nucleo di ospiti di Villa San Giusto curati dal centro di salute mentale. Il viaggio è stato reso possibile anche dai contributi della fondazione Carigo, del Comune e di alcuni istituti di credito.

«Momenti straordinari - racconta il padre priore, che ci ha gentilmente messo a disposizione le foto che pubblichiamo e che sono visibili anche sul sito fotografiafelici.com -. Già è stato emozionante veder arrivare in auto Francesco: immaginatevi quando si è avvicinato e ci ha salutato uno per uno. Abbiamo superato brillantemente non poche difficoltà anche per quanto riguardava il trasporto in treno, considerando che 7 persone del gruppo si trovavano sulla sedia a rotelle. Va ringraziata la Polfer per la sensibilità e l’attenzione». «Quando la dottoressa Pelosi gli ha consegnato il “vino della pace” Papa Francesco ha detto che sapeva chi eravamo, che ci stava aspettando e quando anch’io ho potuto stringergli la mano e consegnarli la targa l’ho ringraziato - sottolinea Silvana Romano - spiegandogli che gli uomini e le donne che erano con noi non sono solo dei pazienti in cura ma persone importanti per la nostra comunità cittadina. Lui ha ringraziato e ci ha invitato a pregare per lui. Mi ha colpito perché. oltre al carisma che emana, mette tutti a proprio agio mostrandosi disposto all’ascolto e trasmettendo un’istintiva serenità: si capisce perché sta lasciando un segno così profondo nel cuore della gente. Quando due delle ospiti gli hanno chiesto di venire a Gorizia ha detto che ci penserà. Sarebbe straordinario se potesse accadere».

Piero Tallandini

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