Frana, crolla un muro sulla provinciale 22

VITO D’ASIO. Si temeva il peggio e il peggio è arrivato. Una porzione del muro in pietra che sostiene la strada comunale sovrastante il tratto della provinciale 22 della Val Cosa, che da Anduins conduce a Vito d’Asio, dove è in atto da giorni una frana, è andato in frantumi. Blocchi di pietra sono finiti sulla strada provinciale, nelle ultime ore preventivamente chiusa al traffico in entrambe le direzioni di marcia, per ragioni di sicurezza.
Personale del servizio viabilità provinciale intervenuto in loco, accertato l’aggravarsi del fenomeno franoso in atto nelle vicinanze del ponte sul rio Barquet, aveva infatti deciso di limitare ulteriormente il traffico.
Se sino a poche ore fa la strada era comunque aperta a senso unico alternato, garantendo il passaggio delle auto e dei mezzi di trasporto pubblico (camion esclusi), la Provincia, d’intesa con l’amministrazione comunale della Val d’Arzino, al fine di scongiurare ogni potenziale pericolo, aveva deciso nelle ultime ore di bloccare l’accesso a qualunque veicolo, deviando il traffico “più leggero” ovvero automobili e bus sulla vecchia strada comunale che, parallela alla provinciale, corre lungo la zona della fonti solforose.

Un provvedimento quanto mai opportuno visti i risultati: certo è che, se il traffico in zona non fosse stato interdetto e qualcuno, sabato sera, si fosse trovato a passare in auto da quelle parti, quello che sarebbe potuto accadere non lascia troppo spazio all’immaginazione.
Il muro franato certo non è un bel segnale, nonostante la massa franosa sottostante la provinciale, secondo le rilevazioni fatte dagli esperti, si muova con una velocità di 0,4 millimetri l’ora (la stessa che aveva prima della pioggia caduta alla metà della scorsa settimana) molto più a rilento quindi, dopo avere toccato nei giorni più critici, una media di un centimetro al giorno e addirittura, mercoledì scorso, uno spostamento di tre centimetri al giorno.
Spostamenti tali da creare delle importanti crepe sull’asfalto, fra cui una spaccatura lunga una quindicina di metri oggi “saturata” e coperta con dei teloni, allo scopo di impedire nuove inflitrazioni.
Decisive, a questo punto, saranno le prossime ore e soprattutto gli interventi che verranno messi in atto per salvare il salvabile. Di ciò si sta occupando la ditta che, da un paio di mesi, ha avviato nell’area sottostante l’area franata, i lavori per la realizzazione di una nuova centralina idroelettrica sul rio Barquet, affluente del torrente Arzino.
È in fase di costruzione un muro di sostegno che potrebbe rivelarsi utile al contenimento del movimento franoso, le cui cause, i più, associano in realtà proprio all’avvio del cantiere. Cantiere che, se le cose non dovessero andare per il meglio, l'amministrazione comunale potrebbe anche decidere momentaneamente di sospendere con una ordinanza.
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