Forte scossa di terremoto al confine tra Veneto e Friuli
Il sisma è stato registrato alle 4.04 e l’epicentro è stato localizzato tra Pieve d’Alpago e Cimolais. La magnitudo è stata di 4,5
MAURO CORONA: LA TERRA CI MANDA SEGNALI

UDINE. Forte scossa di terremoto alle prime luci di questa mattina tra le province di Belluno e Pordenone. La scossa, riferisce l’Ingv, è stata registrata alle 4.04, con una magnitudo di 4,5 gradi e una profondità di 7,1 chilometri.
Il movimento tellurico ha avuto suo epicentro, secondo i dati dell’Ingv, nelle località di Chies D’Alpago, Pieve d’Alpago, Tambre (Belluno), e Cimolais, Claut, Erto e Casso (Pordenone).
Il terremoto non è in relazione con i sismi di maggio in Emilia e al momento non si sono registrate repliche importanti, ossia di magnitudo superiore a 2,5. Così affermano gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
La scossa è stata avvertita nel Pordenonese, ma anche a Udine e a Trieste, oltreché in Veneto, e molte persone sono scese in strada allarmate.
Centinaia le telefonate alla sala operativa della Protezione Civile, tuttavia al momento non risultano danni a persone o cose.
Si tratta del terremoto più forte registrato a Nordest dopo quello che nel luglio del 2011 aveva colpito la provincia di Rovigo (4,7), più intenso di quello (4,2) che il 29 ottobre 2011 aveva provocato danni ad alcuni edifici civili e chiese fra Verona e Trento.
CORONA: LA TERRA MANDA SEGNALI. «È la terra che si sta “stiracchiando”, ci dice di fare attenzione. Vediamola così, poeticamente». È il commento dello scrittore-scultore Mauro Corona, alla scossa di terremoto percepita stamani tra Veneto e Friuli e anche a Erto (Pordenone), dove abita.
Corona oggi non è a casa, «ma mi hanno svegliato le “bambine”, le mie figlie - ha raccontato all’Ansa - tutte trafelate. Io non ho paura. Non voglio evocare l’incubo del Maya, i tecnici e i geologi si arrogano l’illusione di sapere cosa c’è nel “cervello” della terra. Ma si capisce che lei ci sta mandando chiari segnali che ne ha le ’pallè piene».
Quanto alla paura tra i propri compaesani, Corona ha negato che ce ne possa essere stata: «La gente di Erto - ha spiegato - ha avuto un terremoto artificiale, quello del Vajont, quando tremò la terra con il crollo del monte, quindi di cosa dovrebbe aver paura?».
Infine, sulle misure di prevenzione, lo scrittore è netto: «Dobbiamo smettere di fare salotti, di sentire baggianate in tv. Mettere in sicurezza tutta l’Italia. Adesso gli architetti scoprono che si può fare le case con il legno. Ecco, facciamo tutto antisismico, costruiamo tutto in funzione di quel che potrebbe accadere, non dividiamo in zone più o meno sismiche, per chè la terra - ha ribadito - ci sta mandando messaggi chiari».
DALLA VALCELLINA. Gente in strada e tanta paura, ma nessun danno. La protezione civile e i vigili del fuoco sono ancora al lavoro nell’Alto Pordenonese e in particolare in Valcellina dopo la scossa di terremoto delle 4.04 di stamattina.
Qualche tegola caduta a Barcis, Claut e Cimolais, le realtà più vicine all’epicentro situato a Chies d’Alpago (il sisma ha avuto una magnitudo di 4.5 gradi Richter).
I sindaci hanno subito disposto l’invio dei volontari nelle borgate più periferiche e abitate da anziani, ma per il momento non c’è nulla da segnalare (l’unico episodio di crollo di uno stavolo già pericolante si registra a San Lorenzo di Arzene, molto distante dall’epicentro).
In queste ore in Valcellina, che vive situazioni analoghe con una media di due volte l’anno, si attende un’eventuale bis della scossa di stamane, secondo un copione già visto. Sopralluoghi in corso anche lungo le strade costeggiate da pareti rocciose per scongiurare il rischio di frane.(Fabiano Filippin)
«Nessun danno, solo un pò di spavento»: così Tommaso Olivieri, sindaco di Barcis (Pordenone), ha descritto le conseguenze della scossa. «In fondo - ha aggiunto, contattato dall’Ansa - si è trattato di pochi secondi. Mi sono affacciato alla finestra di casa e ho visto un pò di persone per strada, che poi però sono rientrate».
La cittadina friulana aveva subito lesioni agli edifici nel terremoto del 1976, poi con la ricostruzione le strutture sono state rinforzate e messe a norma con criteri antisismici. Forse anche per questo la forte scossa di stamani non ha avuto conseguenze rilevanti. Nessun danno segnalato, ma solo chiamate di persone allarmate anche al comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Pordenone, che sta compiendo comunque perlustrazioni del territorio.
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