Forse un malore ha tradito l’architetto alpinista

È quanto ipotizzano i soccorritori sloveni per la morte di Rodolfo Mazzacco. Si attendono i risultati dell’autopsia
Di Francesco Fain

Un appassionato di montagna esperto, scrupoloso, attento. È questo il ritratto di Rodolfo Mazzacco, architetto goriziano, 56 anni, deceduto domenica scorsa in seguito a un incidente non lontano da Kranjska Gora (Slovenia) mentre stava raggiungendo la cima del monte Rjavina (2.532 metri). «I sentieri li studiava a tavolino, evidenziando gli eventuali rischi e le possibili insidie», hanno ripetuto più volte ieri i familiari, non capacitandosi di come possa essere successo. Ecco che, allora, una delle ipotesi messe in campo dal Soccorso alpino sloveno parla di un possibile malore. «Molto probabilmente - spiega Joze Martinak, coordinatore dei soccorsi - il goriziano è scivolato in corrispondenza di una ferrata piuttosto impegnativa, posta immediatamente sotto la cima del monte Rjavina. Nonostante le insidie di quel passaggio, non ho memoria di altri incidenti gravi in questa zona. Per questo, potrebbe essersi trattato di un malore improvviso. Ma è solamente un’ipotesi».

Decisivi saranno i risultati dell’autopsia che è già stata effettuata dal medico legale all’ospedale di Lubiana. Dai resoconti di Martinak emergono nuovi particolari sul ritrovamento del corpo senza vita dell’architetto goriziano. Come scritto ieri, era stato richiesto quasi istantaneamente l’intervento in loco di un elicottero dell’esercito sloveno. Le condizioni del tempo, però, erano repentinamente peggiorate e una fittissima nebbia aveva ricoperto l’intera zona. La visibilità era praticamente ridotta a zero. A quel punto, i soccorritori non hanno avuto scelte. Scesi dall’elicottero, sono saliti sul monte Rjavina a piedi. E, dopo ricerche scrupolose e fittissime, il ritrovamento del corpo senza vita di Mazzacco in fondo a un burrone.

Come sono riusciti a trovarlo? Grazie al riflesso del suo orologio. In una zona in cui la visibilità era compromessa dalle condizioni del tempo, è stato decisivo il colpo d’occhio dei soccorritori che sono riusciti così ad individuare il corpo senza vita di Mazzacco. Molto probabilmente, l’architetto è deceduto sul colpo: troppo gravi le ferite rimediate nella caduta nel burrone.

La data dei funerali non è stata ancora stabilita. Si sa che le esequie verranno celebrate nella chiesa di Montesanto, ma non ci sono ancora indicazioni temporali. Le pratiche per il reimpatrio della salma si stanno dimostrando piuttosto complicate e laboriose.

Rodolfo Mazzacco si era laureato nel 1983 dopo aver frequentato Architettura all’Istituto universitario di Venezia. Molto attuale e legato espressamente a Gorizia il titolo del suo lavoro: “Progetto di un teatro di prosa e risistemazione complessiva della piazza della Vittoria a Gorizia”. «Era molto interessato a quella piazza e soffriva nel vederla nelle condizioni in cui versa attualmente», sospira la madre. «Rodolfo aveva conseguito il diploma di laurea con il massimo dei voti», aggiunge.

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