Folla fuori all'ora dell'aperitivo, gli esercenti: "Non sappiamo come gestire i clienti, servono più controlli delle forze dell'ordine"

UDINE. Troppa gente fuori dai bar nella prima giornata di apertura dopo oltre due mesi di lockedown. Clienti che non rispettano le misure di sicurezza, che non indossano le mascherine, che nonostante i ripetuti inviti dei gestori continuano a bere l’aperitivo in gruppo. E i primi a lanciare l'allarme, ora, sono proprio gli esercenti che chiedono controlli mirati delle forze dell'ordine per far rispettare ai clienti le prescrizioni anticontagio.
Perchè per loro diventa impossibile riuscire a gestire così tante persone. "Questo per noi rappresenta un grave problema - afferma Stefano Venturini, titolare del Leon d'Oro in via Dei Rizzani dove lunedì 18 maggio si erano verificati degli assembramenti all'esterno -, abbiamo delle difficoltà enormi soprattutto nei confronti dei clienti indisciplinati che si ostinano a non voler rispettare le regole. Li abbiamo invitati a spostarsi, abbiamo posizionato i tavoli distanziati, abbiamo messo la segnaletica, ma nulla da fare. Per questo sarebbe auspicabile che le forze dell'ordine intervenissero in borghese e sanzionassero chi trasgredisce. Non è nostro compito ed è dura anche lavorare con l'incubo di rischiare una sanzione".
L'assessore Ciani: "Comportamenti dei giovani inacettabili"
L’assessore alla Sicurezza e Polizia locale Alessandro Ciani bacchetta i giovani che lunedì sera hanno affollato i bar della città senza rispettare le distanze minime. «Sono stati degli episodi inacettabili – ha dichiarato – e lo dico con tristezza perché si è trattato sopratutto di ragazzi giovani delle scuole superiori o studenti universitari che evidentemente non ce la facevano più dopo due mesi di lockdown. Questo è comprensibile ma certamente atteggiamenti simili rappresentano il modo più veloce per tornare indietro e questo non possiamo assolutamente permettercelo».
I primi a contattare l’amministrazione comunale ieri mattina per chiedere come prevenire queste situazioni sono stati proprio gli esercenti. «Gli esercenti sono stati i primi a essere in difficoltà a gestire queste situazioni – commenta – anche perché il loro obiettivo non è quello di speculare economicamente in queste giornate». Oggi, in prefettura, ci sarà un incontro con le forze dell’ordine «con l’obiettivo di prevenire, certamente quegli episodi che si sono accaduti e non si devono verificare più per questo intensificheremo i controlli. Per i cittadini che non rispettano le misure anticontagio c'è una sanzione amministrativa che parte dai 400 euro, sanzioni che rischia anche l'attività commerciale oltre alla temporanea chiusura».
Vertice in Prefettura
Martedì 20 maggio si riunirà in Prefettura un comitato di ordine sicurezza pubblica in cui saranno definite le direttive che dovranno essere seguite nel mettere in pratica i controlli antiassembramenti all'esterno dei locali.
I controlli
Lunedì 18 maggio, sono state 16 le persone sanzionate dalle forze dell'ordine in provincia di Udine.
A Tarvisio, cinque giovani, dai 22 ai 27 anni, sono stati "multati" perchè avevano formato un capannello senza mantenere la distanza di sicurezza. I militari dell’Arma di Tarvisio li hanno notati in una zona periferica della cittadina montana: si trovavano su un’area privata, ma comunque visibile dalla strada. Anche in questo caso c’è stata, da parte delle forze dell’ordine, un’esortazione a rispettare le regole e a non formare assembramenti. Ma ancora una volta le risposte hanno dimostrato poca consapevolezza in merito alla necessità di adottare comportamenti cauti per salvaguardare la salute di tutti.
Altri due giovani sono stati sanzionati dai carabinieri: i militari si sono dapprima imbattuti in un ragazzo che, a due passi dalla caserma - che si trova in via Roma -, se ne andava in giro senza protezioni sul viso e non aveva portato con sé alcuna mascherina. Un comportamento incurante è stato tenuto anche da un altro giovane individuato da un’altra pattuglia a Chiusaforte.
Quando i carabinieri hanno visto che stava parlando con una persona che aveva la mascherina, ma lui la portava completamente abbassata, lo hanno invitato a tirarla subito su e, a quel punto, l’interessato avrebbe risposto con una frase del tipo “Io faccio quello che voglio“. E, inevitabilmente, è scattata la multa.
Altre tre sanzioni sono scattate invece nella stazione di servizio di Moggio Udinese: qui la polizia stradale ha fermato tre persone che erano appena arrivate dalla Lombardia senza un valido motivo
Altre sei cittadini sono stati fermati perchè trovati in strada senza mascherina o comunque non indossata nel modo corretto.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto