Fisco, sono 19 i friulani nella lista di San Marino
Tra i 1.200 contribuenti che hanno depositato decine di milioni di euro nelle banche del paradiso fiscale

ROMA.
Decine di milioni di euro, per anni, sfuggiti al fisco italiano e finiti nelle banche di San Marino. Sono 1.200 i nomi, dei clienti del conte Enrico Maria Pasquini, titolare della San Marino Investimenti (Smi Bank), inviati dalla procura di San Marino ai colleghi di Roma. E nel lungo elenco compaiono anche i nomi di 19 friulani, 17 della provincia di Udine e due della provincia di Pordenone.
Si tratta di un primo elenco di contribuenti italiani che avevano trasferito capitali nelle banche di quello che, fino a poco tempo fa, veniva considerato uno dei paradisi fiscali europei. L’elenco è arrivato dopo una rogatoria internazionale presentata dai magistrati della capitale che avevano iscritto nel registro degli indagati il conte Pasquini. Lui e altre 50 persone sono accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, appropriazione indebita e attività abusiva di intermediazione finanziaria. Nell’inchiesta i magistrati ipotizzavano un maxiriciclaggio da un miliardo di euro.
Saranno ora i magistrati a vagliare la lista per capire chi ha trasferito regolarmente i propri soldi a San Marino e chi invece lo ha fatto evadendo il fisco.
Nella lista emergono nomi famosi del mondo dello spettacolo, come quello di Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero oppure, imprenditori che rappresentano il gruppo più cospicuo. Tra loro, Antonio e Marcello Berloni, titolari dell’azienda di arredamento; Adolfo Guzzini, presidente e amministratore delegato della Guzzini spa; Mauro Guzzini, amministratore delegato della Teuco. Scorrendo la lista si trova anche Giancarlo Morbidelli, padre dell’ex pilota di Formula Uno, Gianni e titolare dell’omonima casa motociclistica.
C’è poi Sante Levoni, titolare dell’azienda che produce salumi e due nomi del mondo delle costruzioni: Massimo Pessina e il presidente della fondazione Carispe, Matteo Melley. E ancora. Emer Borsari, della Borsari Group, azienda che si occupa di trading agricolo e logistica, oppure l’immobiliarista Walter Mainetti, titolare della Sorgente spa.
Quanto ai nomi compresi nella lista che riguardano la nostra regione, come detto si tratta di 17 residenti nella provincia di Udine e due in quella di Pordenone. Adriano Aere (Teor), Benito Battista (Udine), Raffaele Bellato (Palmanova), Claudio Bergagnini (Udine), Michele Buccino (Udine), Silvana Castagnaviz (Udine), Eliseo Ciani (Gonars), Francesca Cumini (Udine), Marcello Cumini (Tricesimo), Sandra De Paoli (Cordenons), Carlo Fantin (Udine), Luca Favero (San Giovanni al Natisone), Pierino Fazzolari (San Giovanni al Natisone), Enzo Fedel (Cervignano del Friuli), Rino Garzitto (Pavia di Udine), Alessandro Gr+assi (Pavia di Udine), Renato Micoli (Fagagna), Fermo Santarossa (Prata di Pordenone), Bruna Tami (Pavia di Udine).
Il governo di San Marino, dunque, comincia a collaborare con la magistratura italiana sul fronte della trasparenza finanziaria. La rogatoria che ha portato all’invio della lista fa infatti parte di un’inchiesta condotta dal pm romano Perla Lori e che riguarda il Gruppo Anphora, controllore della Smi. Amministratore è il conte Enrico Maria Pasquini, 62 anni, ex ambasciatore sanmarinese in Spagna e presso il sovrano dell’Ordine di Malta che controllava direttamente e indirettamente la finanziaria Smi e la Smi Bank.
Secondo la procura di Roma, attraverso società come Anphora, raccoglieva capitali sfuggiti al fisco e li portava fisicamente a San Marino. Da qui, tornavano in Italia “puliti” con un sistema che ora gli uomini della Guardia di Finanza stanno cercando di ricostruire. Un’operazione non facile visto il numero dei potenziali evasori. Per ognuno di loro, gli uomini delle Fiamme Gialle dovranno stabilire l’entità dei capitali sottratti al fisco e trasferire i fascicoli all’Agenzia delle Entrate per il contenzioso e la riscossione delle tasse non pagate.
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