Fisco, ex assessore nei guai

Il Fisco bussa a casa del geometra udinese Luciano Gallerini, 51 anni, conosciutissimo in città, oltre che come professionista e imprenditore, anche come politico che ha ricoperto, in particolare, la carica di assessore comunale al Commercio per cinque anni (2003-08).
In questi giorni la Guardia di finanza di Udine ha dato esecuzione al decreto con cui il Gip del tribunale di Udine Francesco Florit ha disposto il sequestro preventivo (siamo in fase di indagini preliminari) di valori nella sua diretta disponibilità per un milione 395mila euro.
In pratica i militari hanno posto i sigilli a due immobili, uno a Udine e uno a Grado (per circa 300mila euro) e, come risulta dal registro imprese della Camera di commercio, hanno anche “bloccato” alcune quote (per quasi un milione di euro) detenute dal professionista udinese in qualità di socio nel capitale di società proprietarie di diverse strutture ricettive friulane come, per esempio, l’hotel udinese Quo Vadis di piazzale Cella, l’Art Hotel di Paparotti, sempre nel capoluogo friulano, l’hotel Lo Scaligero di via dei Pini, a Lignano Pineta, altri hotel a Grado (Marina Uno, Fonzari, Rialto, Europa), nonchè lo Sport hotel di Piancavallo e il Grand hotel President di Spilimbergo insieme alla pizzeria “Pizze Italia” a Udine e al ristorante Ai picchi a Latisana.
Va precisato che tutte queste strutture sono pienamente operative. Il sequestro preventivo, infatti, non ricade in alcun modo sulla loro normale attività, ma limita unicamente un eventuale passaggio azionario, andando ad incidere solo sulla titolarità delle quote di capitale di proprietà del geometra udinese.
In sostanza, Luciano Gallerini risulta indagato per aver redatto, secondo la ricostruzione dei militari, dichiarazioni dei redditi infedeli. Documenti nei quali, secondo gli investigatori che hanno lavorato sotto il coordinamento del pubblico ministero di Udine Paola De Franceschi, ha omesso di dichiarare la maggioranza dei redditi che ha percepito tra il 2010 e il 2012. Il provvedimento del giudice Florit trae origine da una verifica fiscale condotta dalla Compagnia Guardia di Finanza di Udine nei confronti dello stesso Gallerini. Al termine degli accertamenti, come si legge in una nota diffusa ieri dal Comando provinciale delle Fiamme gialle, «era stata rilevata un’evasione fiscale in materia di imposte sui redditi di 2,6 milioni di euro e di circa 400.000 euro di Iva evasa». A seguito di successivi controlli delegati dalla Procura della Repubblica di Udine l’Autorità giudiziaria ha disposto, a tutela del credito erariale, il cosiddetto “sequestro per equivalente” con cui, in pratica, il Fisco blocca somme pari all’imposta evasa avente rilievo penale.
Per il momento la difesa di Luciano Gallerini, rappresentata dall’avvocato udinese Alessandra Pascolo, è molto cauta e non si sbilancia in alcun modo. «Siamo ancora nella fase di studio delle carte» spiega infatti il legale al telefono. «Stiamo raccogliendo tutti i documenti necessari - e sono tanti - e, una volta che li avremo ordinati, saremo in grado di spiegare in maniera completa ogni cosa» aggiunge l’avvocato facendo comunque intuire un orientamento ben chiaro. «Per ora non voglio dire null’altro, è prematuro, sto ancora valutando anche l’eventualità di fare ricorso al Riesame. Vedremo». Anche in fase di accertamento Gallerini si è avvalso della facoltà di non rispondere.
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