Finti vini Dop, raffica di perquisizioni anche in Friuli: decine gli indagati

Controlli alla Cantina Rauscedo in provincia di Pordenone. I carabinieri indagano sulla produzione e l'immissione in commercio di enormi quantità di vini che, pur non costituendo un pericolo per la salute del consumatore, sono stati qualificati con più Dop e lgp. Sotto esame anche distillerie, imprese agricole, abitazioni e ditte di trasporto

PORDENONE. Dalle prime ore di mercoledì 30 gennaio, nelle province di Pordenone, Udine, Treviso, Venezia, Padova, Reggio Emilia, Modena, Ravenna, Firenze, Livorno, Napoli, Bari e Foggia, i carabinieri del Nas di Udine e ispettori dell'Icqrf Nordest di Udine e Conegliano (Ispettorato repressione frodi), hanno perquisito - su disposizione della Procura della Repubblica di Pordenone - una cinquantina tra cantine, distillerie, imprese agricole, abitazioni e ditte di trasporto.

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L'operazione si prefigge lo scopo di contrastare frodi ed illeciti ai danni dei consumatori e a tutelare le denominazioni di origine di prodotti agroalimentari, nello specifico nel sellore vitivinicolo. Da quanto si è potuto apprendere, decine al momento gli indagati.

Gli accertamenti suddetti sono volti ad acquisire elementi di prova relativi a comportamenti fraudolenti, messi in atto - secondo i carabinieri - in una cantina della provincia di Pordenone.

A questo proposito i Nas hanno perquisito la Cantina Rauscedo: i militari indagano sulla presunta produzione e immissione in commercio di enormi quantità di vini che, pur non costituendo un pericolo per la salute del consumatore, sono stati qualificati con più Dop e lgp. E questo in violazione delle norme dei disciplinari.

In particolare, tali vini sarebbero stati ottenuti con uve prodotte ben oltre i limiti massimi di resa e con una gradazione naturale delle uve inferiore ai valori previsti dai relativi disciplinari. Inoltre, alcune tipologie di vini sono state qualificate con il nome di varietà di uva diversa da quella realmente utilizzata.

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