Filmava gli incontri hard condannato per stalking

di Luana de Francisco
Con il suo comportamento persecutorio all’indomani della rottura delle sue due relazioni - una sentimentale e l’altra di sesso a pagamento - e con la sessantina di filmini a luci rosse, girati all’insaputa delle sue due ex - la fidanzata ufficiale, una 58enne straniera, e l’amante saltuaria, una 35enne friulana - nell’intimità dei loro amplessi e custoditi nel suo personalissimo archivio, era riuscito a collezionare due accuse di stalking e altrettante di tentata estorsione. Tutte ipotesi di reato confluite all’interno dello stesso fascicolo, nel quale la Procura gli contestava anche il danneggiamento, per avere sgonfiato uno degli pneumatici dell’automobile della più anziana delle due.
Ieri, il procedimento penale avviato dal pm Andrea Gondolo nei confronti di Bruno Tonizzo, idraulico di 68 anni, residente a Campoformido, ha incassato la prima “rata” di condanna. Per le sole accuse di stalking e per quella del danneggiamento, il giudice monocratico del tribunale di Udine, Mauro Qualizza, gli ha inflitto una pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione, oltre al risarcimento dei danni morali a entrambe le donne, costituitesi parte civile con l’avvocato Alberto Tedeschi, per un ammontare di 5 mila euro l’una. Sentenza “rinviata”, invece, per gli altri due capi di imputazione, che il giudice ha riqualificato in tentata violenza sessuale, ritenendo le minacce finalizzate all’ottenimento di una prestazione sessuale e non di un profitto di tipo patrimoniale, e disponendo quindi la trasmissione degli atti alla Procura, trattandosi a questo punto di un reato di competenza non più del giudice monocratico, bensì del tribunale riunito in composizione collegiale. Ravvisando un’ipotesi di estorsione nella consegna di mille euro effettuata - come emerso nel corso dell’istruttoria dibattimentale - dalla “escort” a Tonizzo, per essere lasciata in pace, il giudice ha inoltre ordinato il rinvio al magistrato inquirente delle carte relative all’episodio. Il vpo Luca Spinazzè aveva chiesto una condanna complessiva a 3 anni e 6 mesi, mentre il difensore, avvocato Luciano Missera, si era espresso per l’assoluzione da tutti i capi, sostenendo in particolare la mancanza di credibilità delle testimonianze rese dalle parti offese e parlando di un «quadro generico», di «episodi casuali» e di «forzature» nella ricostruzione accusatoria. «Le due donne - ha affermato il legale - si sono messe d’accordo: il loro è stato un complotto ai danni del mio assistito».
I fatti risalgono al 2009. Entrambe le relazioni erano naufragate nel giro della stessa estate. Per riavvicinarle a sè, Tonizzo non avrebbe esitato a ricattare l’una e l’altra donna, facendo leva proprio sulle immagini rubate durante i loro rapporti sessuali e poi diligentemente scaricate e ordinate in formato dvd. Materiale “scottante” e che l’idraulico si era detto pronto a spedire da una parte, ai figli e al datore di lavoro della sua ex compagna, e, dall’altra, al fidanzato della 35enne, che si era resa disponibile a incontrarlo una volta ogni tanto, per “arrotondare”. A mettere in moto la macchina investigativa e portare così i carabinieri, durante una perquisizione, alla scoperta dell’archivio “hard”, era stata la straniera, stanca delle sue molestie.
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