Fedriga irritato per l’attacco di Zanin. Imbarazzo di Forza Italia e il Pd tuona: «Inadeguato»

L’uomo che si è mosso, ancora una volta, come un elefante in un negozio di cristalli nel dibattito politico finisce subito nel mirino dell’opposizione, ma apre pure un nuovo fronte all’interno della sua stessa maggioranza.
Gli attacchi di Piero Mauro Zanin ai giudici, infatti, non sono piaciuti praticamente a nessuno. Non tanto per le parole in sé – anche se da queste parti siamo abituati a rapporti tra politica e magistratura all’insegna di un rispetto reciproco senza dubbio maggiore se confrontato con il resto d’Italia –, quanto per il ruolo ricoperto da Zanin cioè quello di presidente del Consiglio regionale che dovrebbe essere, sempre e comunque, super partes.
Massimiliano Fedriga, ad esempio, non commenta ufficialmente, ma da quello che è emerso in queste ore il governatore è parso parecchio infastidito – utilizzando un eufemismo – per le parole di Zanin giudicate molto più da campagna elettorale che istituzionali, mentre più diretto – e non è la prima volta che accade in questa legislatura – è stato Mauro Bordin.
«Devo ripetere quello che ho già spiegato in altre occasioni – conferma il capogruppo della Lega –. Il presidente del Consiglio deve rappresentare, in maniera equilibrata, tutti coloro che fanno parte dell’Aula e il ruolo impone, non consiglia, una certa prudenza nelle dichiarazioni. Anche in questa occasione Zanin è andato oltre al consentito ed è il momento di finirla. Quando era capogruppo aveva tutto il diritto di muoversi come riteneva più opportuno, ma non oggi da presidente dell’Aula».
Bordin usa la sciabola, e non il fioretto, ma anche in casa azzurra l’imbarazzo è evidente. «Credo abbia un po’ esagerato – ammette la coordinatrice regionale Sandra Savino –. La magistratura fa il suo dovere e ognuno deve avere rispetto dei ruoli che occupa. Perché se non è giusto che i giudici discutano di politica, non è altrettanto corretto che la politica metta becco negli affari della magistratura. Il mio consiglio? È quello di abbassare i toni».
La Lega attacca, Forza Italia prova a tamponare i danni, ma è nel campo dell’opposizione che si registrano – e anche in questo caso va sottolineato come gli attacchi a Zanin non siano una novità dell’ultim’ora – gli strali più pesanti nei confronti del numero uno di piazza Oberdan. «La questione va affrontata su diversi piani – spiega il capogruppo del Pd Sergio Bolzonello –. Partendo da quello più strettamente istituzionale mi pare palese come non stia né in cielo né in terra che un presidente del Consiglio regionale prenda una posizione così forte contro la magistratura. Zanin rappresenta, o meglio dovrebbe rappresentare, l’intera Aula, ma se vuole fare politica è libero di farlo. A condizione, beninteso, che si dimetta dal ruolo che ricopre e, nel caso, torni a fare il capogruppo di Forza Italia».
Poi, però, ci sono altri due piani. «La magistratura è uno dei baluardi della nostra democrazia – continua Bolzonello –, va difesa e rispettata, ma c’è pure un tema ambientale e sul tipo di agricoltura che vogliamo in Fvg. Questo, però, è un dibattito da svolgersi nelle sedi opportune».
LE TAPPE DELL'INCHIESTA

Duro, quindi, Cristiano Shaurli. «Anche io sono sorpreso da questi continui attacchi al sistema Fvg – spiega il segretario regionale del Pd – soprattutto perché, da ex assessore, conosco gli sforzi compiuti dagli agricoltori friulani in questi anni, ma il discorso è un altro. Zanin dovrebbe imparare, una volta per tutte, a fare il presidente del Consiglio regionale oppure si faccia da parte, torni a vestire i panni del semplice capogruppo e lasci che proviamo a trovare qualcuno che sappia incarnare quell’equilibrio istituzionale in grado di rappresentare davvero tutti. Così, in ogni caso, non può andare avanti non soltanto perché dimostra un’inaccettabile inadeguatezza al ruolo, ma perché con questi comportamenti espone l’intera Aula al pubblico ludibrio».
Chiara, infine, la posizione del M5s. «Non è la prima volta che Zanin si comporta in questa maniera – sostiene Cristian Sergo –. Se ha le prove di questo presunto attacco dei pm le mostri a tutti, altrimenti porti maggiore rispetto per la magistratura attendendo fino al terzo grado di giudizio per capire chi aveva ragione e chi torto».
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