Federconsumatori: «Le conciliazioni per Veneto Banca? Chi le ha viste...»

L’associazione: contesta le parole dell’Ad di Veneto Banca Carrus. L’avvocato Puschiasis: il 20 giugno era previsto un incontro, saltato. Questo annuncio ha i crismi di uno spot e non fa altro che accrescere la delusione e la rabbia di chi ha perso il proprio denaro

UDINE. «Tavoli di conciliazione già partiti il 20 giugno? Non certo con le associazioni di tutela dei consumatori». La smentita alle parole, dette davanti ai soci, dell’Ad di Veneto Banca Cristiano Carrus, arriva a stretto giro di posta.

Ed è “firmata” dalla presidente di Federconsumatori Fvg, l’avvocato Barbara Puschiasis che a leggere sui giornali il resoconto dell’assemblea svoltasi lunedì è andata su tutte le furie. Perchè è proprio l’avvocato udinese che segue, a livello nazionale, il tortuoso e complicato iter che dovrebbe portare all’avvio delle conciliazioni tra le migliaia di risparmiatori che hanno fatto reclamo e l’istituto di Montebelluna.

Sono circa 3 mila i friulani potenzialmente interessati, coloro che erano in possesso di titoli di Vb, pagati fino a 42,50 ciascuno e oggi dal valore di 10 centesimi di euro. Capitali, grandi o piccoli, azzerati, bruciati in pochi mesi. E la strada per il rimborso, almeno parziale, dei danni al momento non è stata tracciata. Contrariamente a quanto assicurato da Carrus. Toni duri quelli di Federconsumatori.

«All’assemblea si è registrata l’ennesima sconfitta da parte di Veneto Banca - dice Puschiasis - . Minima è stata la partecipazione da parte dei vecchi soci che ormai non credono più nell’istituto che ha fatto andare in fumo, a causa di una cattiva gestione attuata dai suoi vecchi amministratori e di una carenza di vigilanza sia interna che esterna, i loro sudati risparmi».

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«Grande è stata l’enfasi del nuovo proprietario, il Fondo Atlante, nel sottolineare la netta cesura con il passato. Sono state spese molte parole per annunciare nuove strategie commerciali, nuove linee di gestione, l’azione di responsabilità e misure a ristoro dei vecchi soci».

«Ma quali? Penati presidente del Fondo Atlante, fa sapere che verrà riconosciuto ai vecchi soci il diritto di poter acquistare le azioni a 10 centesimi di euro, prezzo pagato da Atlante con l’aumento di capitale».

«Si sprecano spiegazioni su come tale possibilità si potrà tradurre in un guadagno per i soci, stante il fatto che il seppur minimo incremento di valore di tali azioni potrà portare solo benefici al risparmiatore che ha già subito la perdita del suo patrimonio».

«A guardare bene tale misura non può che tradursi nell’ennesima scommessa che si richiede di fare a ignari risparmiatori che hanno già perso tanti, o in molti casi tutti, i soldi che avevano. La scommessa sul futuro della banca risulta troppo aleatoria per essere sostenuta da chi non ha più nemmeno le lacrime per piangere».

«Aggiunge poi Carrus, amministratore delegato di Veneto Banca, che i tavoli di conciliazione sarebbero partiti già il 20 giugno 2016 e che il Cda definirà la road map anche con le associazioni locali. Ciò lascia intendere che le associazioni dei consumatori maggiormente rappresentative sarebbero state partecipi dell’avvio di tavoli di conciliazione già dal 20 giugno. Non è vero».

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«Dopo un primo incontro avvenuto a Roma il 6 giugno nello studio del legale che assiste Veneto Banca con Federconsumatori e altre 4 associazioni dei consumatori e dove è stato solo detto che Veneto Banca valutava seriamente la possibilità di addivenire alla stesura, con le associazioni dei consumatori e in primis con la nostra, di un protocollo di conciliazione per ristorare i soci, non è più seguito, nonostante i solleciti, alcun fatto concreto da parte dell’istituto. I protocolli di conciliazione non possono che essere conclusi tra le associazioni dei consumatori e la banca e ciò non sta avvenendo».

«Questo annuncio di Carrus, che ha tutti i crismi di uno spot, ennesimo tentativo di cercare consenso e credibilità tra i vecchi soci, non fa altro che accrescere la nostra delusione e la rabbia di tutti coloro che hanno perso i loro risparmi fidandosi di quanto veniva loro assicurato nel corso degli anni».

«O Veneto Banca darà segni concreti di redenzione lasciando da parte gli spot e restituendo alle persone i soldi sottratti o Federconsumatori manterrà una linea dura e critica. L’auspicio è che il Fondo Atlante comprenda che non è possibile fare una cesura netta con il passato poichè il nuovo proprietario della banca ha un debito nei confronti dei vecchi soci che va ripagato».

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