«Faremo il possibile per riportarli a casa»

Antonio Carneo e Luca Carlevarijs. Sono i due artisti che con le loro opere arricchiscono l’Unicredit Art Collection. Per riportarli a casa hanno iniziato a muoversi appassionati d’arte e istituzioni, volendo evitare così che il patrimonio costituito dai loro dipinti possa entrare in qualche collezione privata, diventando beneficio di pochi. Carneo nasce il 26 novembre 1637 a Concordia Sagittaria e muore a Portogruaro il 16 dicembre 1692.

Attivo tra Veneto e Friuli, per più di un ventennio ha operato a Udine, ospite dei conti Leonardo e Giovanni Battista Caiselli, per i quali realizzò numerosi dipinti. Luca Carlevarijs nasce invece a Udine il 20 gennaio 1663 e muore a Venezia il 12 febbraio 1730. È considerato il precursore del Canaletto e degli altri vedutisti veneziani.

Tre le opere in possesso di Unicredit firmate da Carneo ci sono “Seduzione”, “Vecchia con conocchia e spighe” e “Aracne tesse la tela”. Di Carlevarijs, invece, il gruppo bancario è proprietario di una delle sue celebri vedute.

Quadri che la città di Udine vorrebbe trovassero posto nei musei del Castello, riunendoli agli altri che Carneo ha dipinto nel corso della sua permanenza nel capoluogo friulano. Scorrendo l’elenco dei nomi dei pittori citati nella collezione del gruppo bancario vengono i brividi: Canaletto, Tintoretto, Yves Klein, Fernand Léger, Giorgio Morandi, Giacomo Balla, Kurt Schwitters, Oskar Kokoschka, Emil Nolde, Warhol, Christo, Andreas Gursky, Candida Höfer, Giorgio de Chirico, Sironi, Carlo Carrà, Renato Guttuso, Felice Casorati, Antonio Donghi. C’è spazio anche per i grandi fotografi come Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Franco Fontana, Gabriele Basilico.

Opere che, va detto, il gruppo Unicredit non ha mai tenuto nascoste, facendole ammirare nel corso di esposizione organizzate in Italia e all’estero. Ora però, con l’intenzione di smembrare la collezione facendola andare all’asta entro la fine dell’anno (sono già in corsa le major internazionali come Christie’s e Sotheby’s), questo grande patrimonio potrebbe essere, in parte, disperso. Un settore, quello dell’arte, che Unicredit non ritiene più strategico, decidendo di fare cassa per reinvestire il valore delle opere (si parla di cifre superiori ai 50 milioni di euro). Il Comune di Udine proverà a fare la propria parte, cercando una mediazione con il gruppo bancario per le quattro opere di Carneo e Carlevarijs.

«Ci dobbiamo provare – chiarisce l’assessore alla Cultura, Fabrizio Cigolot – in memoria e per rispetto di chi quei dipinti li aveva acquistati per farli restare a Udine. Speriamo di trovare qualcuno disposto a supportarci economicamente per riportare a casa queste opere». —

A.C.

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