Fanno pulire il camino: 250 euro senza la ricevuta

SACILE. «Primi freddi e pulizia costosa della canna fumaria per accendere la stufa a legna: 250 euro di spazzacamino e senza la ricevuta fiscale». Due anziani “spremuti” a Sacile e, per loro, la cenere è stata più cara dell’oro.
«Tariffe troppo alte – hanno detto i pensionati –. Nelle canne fumarie si accumula la cenere e il rischio incendio aumenta con le prime accensioni autunnali: va fatta la pulizia. Ma spendiamo un terzo della pensione, perché gli spazzacamini sono pochi”.
La crisi ha rimesso in piedi e fatto riscoprire i vecchi mestieri. Sono ancora una nicchia, ma gli spazzacamini hanno aumentato i numeri a livello nazionale (+18% indicano le statistiche italiane), come i giostrai (+15,6%), le ricamatrici (+4,1%) e tra i sarti il boom è quello dei cinesi che aprono bottega in tante città. I mestieri riscoperti raccolgono circa 30 mila lavoratori, da Sacile a Trapani, ma i piccoli imprenditori che puliscono canne fumarie, cioè gli spazzacamini sono circa 400.
A Genova si “laureano” in corsi per tecnici e manutentori di camini. «Speriamo che aumentino gli spazzacamini a Sacile – dicono gli anziani “spennati” –: la concorrenza abbatterà i costi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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