Famosi brand della moda contraffatti, sequestrato un centinaio di articoli

PORDENONE. Le pattuglie del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia di Pordenone, al comando del colonnello Stefano Commentucci, comandante provinciale delle Fiamme gialle, hanno sottoposto a controllo due auto trovando all’interno articoli di abbigliamento contraffatti destinanti ad essere venduti nella Destra Tagliamento. Alla guida due cittadini extracomunitari.
Le successive perquisizioni effettuate nei loro domicili, su autorizzazione della Procura della Repubblica, hanno permesso di rinvenire e quindi sequestrare ulteriori prodotti recanti marchi falsi. Si tratta di un centinaio di pezzi, tra giubbotti, pantaloni, e maglioni. I brand riprodotti sono “Colmar”, “Harmont”, “Roy Rogers”, “Gucci”, “Fred Perry”, “Woolrich”, “Moncler”, “Jeckerson”, “Burberry”, “Tommy Hilfiger”. La qualità di riproduzione era particolarmente elevata, tali da renderli molto concorrenziali, specie nel prezzo, a quelli originali.
I due responsabili sono stati quindi denunciati per contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell'ingegno o di prodotti e per ricettazione. Tale risultato di servizio si inquadra nella “lotta” che la Guardia di Finanza svolge per limitare gli effetti distorsivi del fenomeno “contraffazione”, che sono molteplici e incidono su differenti interessi, pubblici e privati. La “contraffazione” provoca, infatti, per le imprese un danno economico derivante dalle mancate vendite, dalla riduzione del fatturato, dalla perdita di immagine e di credibilità.
Un danno e un pericolo per il consumatore finale: viene svilita la funzione tipica del marchio, che è quella di garantire l’origine commerciale dei prodotti. I consumatori sono in definitiva le vittime, più o meno consapevoli, di tali fenomeni. I prodotti contraffatti sono infatti fabbricati solitamente nel più completo disprezzo delle norme sulla sicurezza volte a salvaguardare gli utenti finali
Tali beni, inoltre, non sono sottoposti ai controlli delle autorità competenti e non rispettano le norme minime di qualità. Pertanto, una efficace lotta alla contraffazione non potrà che portare vantaggi anche per i consumatori, i quali, a loro volta, dovrebbero sviluppare un interesse personale volto ad impedire l’espandersi di tali fenomeni per loro stessi dannosi.
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