Famiglia Jacuzzi, una storia di emigrazione d’ingegno

PORDENONE. All’inizio era una faringite, contratta a due anni, nel 1943, che poi degenerò in una grave forma di artrite reumatoide.
Per i medici Kenneth, Ken, Jacuzzi, non sarebbe vissuto a lungo. L’unico trattamento che sembrava giovargli, era l’idroterapia alla quale si sottoponeva in ospedale. Il padre, il più giovane dei sette fratelli Jacuzzi emigrati a inizio secolo da Casarsa in California, Candido, dopo aver osservato l’apparecchiatura impiegata dai medici, ne progetta una ad uso domestico.
Era il 1956 e nacque così la prima pompa ad immersione che sintetizza gli effetti curativi dell’idroterapia consentendo a Kenneth di proseguire i trattamenti nella propria abitazione e tutti i giorni. Anche grazie a questa invenzione, Ken non solo raggiunse la maggiore età, ma ebbe una lunga vita: si è spento infatti nel gennaio scorso. Ed ecco l’origine della “Jacuzzi”.
Ma la genialità dei fratelli Jacuzzi (sette quelli partiti dal Friuli e diretti negli Usa, Francesco, Rachele e Valeriano furono i primi, raggiunti poi da Gelindo, Candido, Giocondo e Giuseppe, si era già manifestata prima.
L’azienda numero 1 fondata in California fu infatti la Jacuzzi Bros, nel 1915, grazie alla prima invenzione: un’elica di nuova concezione adottata dall’aeronautica statunitense, prologo del primo monoplano a cabina integrata brevettato nel 1920. Da qui, un susseguirsi di intuizioni apriranno prospettive nuove.
Dall’invenzione di una pompa per l’irrigazione che spopola tra gli agricoltori americani, alla creazione del Frostifugo, una superventola che soffia aria calda per combattere le gelate. Negli anni 50, come detto, arriva la pompa a immersione e nel ’68 il nipote di Candido, Roy, rielabora il progetto del nonno e crea una vasca con bocchette integrate e un sistema idromassaggiante.
La base di ogni modello Jacuzzi. Da questo punto la storia narra di un’evoluzione e una crescita costante mirata al benessere delle persone.
Le vasche per idromassaggio Jacuzzi diventano rapidamente uno status symbol, amate dalle maggiori star americane, evolutesi in modelli sempre più sofisticati e di maggiori dimensioni, con una svolta in tempi recenti per conquistare nuove fasce di mercato nel segmento medium.
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