Fallimento Sima, l’amministratore patteggia 18 mesi

AQUILEIA. Navigava già in cattive acque la Sima srl immobiliare di Aquileia, società che il tribunale di Udine ha dichiarato fallita il 6 maggio dello scorso anno, quando il suo amministratore unico,...

AQUILEIA. Navigava già in cattive acque la Sima srl immobiliare di Aquileia, società che il tribunale di Udine ha dichiarato fallita il 6 maggio dello scorso anno, quando il suo amministratore unico, nonché presidente del consiglio di amministrazione, si disfò di sei appartamenti, quattro garage e di un posto auto, patrimonio dell’azienda, a un prezzo difficilmente giusticabile sul mercato. Per questi fatti Giorgio Freguia, 71 anni, di Aquileia, ieri è finito davanti al l giudice per le udienze preliminari Daniele Barnaba Faleschini. Assistito dall’avvocato Roberto Cianci, ha patteggiato una pena a un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa) e un risarcimento di 15 mila euro. Nei suoi confronti la pubblica accusa, rappresentata del pm Raffaele Tito, ha ipotizzando il reato di bancarotta fraudolenta.

Freguia era accusato di aver distratto e dissipato beni da un’impresa che, allora, era già in stato di crisi finanziaria, anche a causa di alcune controversie di natura civile. Nell’aprile del 2008 quasi tutti i beni immobili ancora di proprietà della Sima furono venduti alla Solmar srl (di cui Freguia era socio) a un prezzo che non solo era inferiore di 158.750 euro rispetto al loro valore di mercato, ma che non raggiungeva il costo di costruzione (750 mila rispetto a 908.750 euro). Importo che fu regolato con 429.168 corrisposti attraverso una distribuzione delle riserve di bilancio. Nel maggio 2008 l’assemblea dei soci deliberò la distribuzione di riserve per 1,2 milioni di euro, compensata con crediti che la stessa azienda vantava con la Solmar, calcellando così le proprie posizioni creditorie nei confronti dei precedenti soci e della stessa Solmar. (a.c.)

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