Fabrizio sbaraglia gli avversari e conquista un titolo record: è sua la barba incolta più bella al mondo
Fabrizio Bottos è il primo italiano ad aver mai vinto al “World Beard and Mustache”, il campionato del mondo di barba e baffi che si svolge dal 1990

Il primo a sinistra è Fabrizio Bottos, in arte “Fabri Beard” (Fabrizio Barba) con il premio
Campionato mondiale di barba e baffi: per la prima volta c'è anche un italiano tra i vincitori
AZZANO DECIMO. La barba naturale più bella del mondo del 2019 è di un pordenonese, il primo italiano ad aver mai vinto al “World Beard and Mustache”, il campionato del mondo di barba e baffi che si svolge dal 1990. . Sana, regolare e dai colori perfetti, non gliela può toccare nemmeno la sua compagna – che pure sa il fatto suo, facendo il mestiere del barbiere in un salone uomo donna – tanto ne è geloso.
È la barba di Fabrizio Bottos, in arte “Fabri Beard” (Fabrizio Barba), già vincitore l’anno scorso della 45ª edizione del “Festival delle barbe e dei baffi”, lo storico concorso che si svolge in provincia di Taranto, e che ha all’attivo titoli anche in altri concorsi nazionali.
Bottos ha 42 anni, è un imprenditore di Azzano Decimo (è contitolare della legatoria Alfa) e ha sempre avuto peli sul viso, tra barba incolta, pizzetto e baffi. Quattro anni fa, però, ha deciso di riporre nel cassetto rasoio e forbici per lasciarli crescere in modo naturale. Il risultato è una barba brizzolata che è arrivata a misurare 40 centimetri. Ma non è per la sua lunghezza che Bottos sabato, al “World beard and mustache del 2019” tenutosi ad Anversa, in Belgio, ha sbaragliato oltre settanta concorrenti nella sua categoria (barba naturale).
I giudici hanno premiato la forma, il colore, la struttura del pelo e di fatto tutte le cure che l’azzanese dedica alla sua barba ogni giorno in prima persona. Quest’anno ad Anversa in settecento barbuti e baffuti da tutto il mondo hanno messo in mostra i loro spettacolari ed eccentrici stili di barbe e baffi nell’ambito di tre categorie principali – baffi, barba parziale e barba folta – con ognuna di queste diverse sottocategorie, per un totale di diciotto titoli in palio. Dicevamo che Bottos, uno dei tre italiani nonché unico friulano in gara per il titolo di campione mondiale di barba naturale, non ha vinto per eccentricità né per lunghezza della barba, ma per qualità.
«La mia è la categoria più ambita – racconta l’azzanese – ed è stato bello non solo vincerla, ma essere anche il primo italiano in assoluto a conquistarsi un titolo mondiale. Può sembrare un campionato frivolo, ma è stato bello incontrare tante persone con la tua passione e soprattutto io ero lì a rappresentare l’Italia e l’emozione per me è stata tanta».
Bottos è rientrato ieri da Anversa assieme alla sua compagna Fabiana, sua fan più affezionata. «Un giorno guardando con lei un film dove Johnny Depp portava baffi alla Vittorio Emanuele le ho detto: me li faccio anche io così; lei ha risposto che andava bene», aggiunge il 42enne che da quel momento ha cominciato a sperimentare, buttandosi sul genere “barba”.
Bottos è iscritto anche al “Club Fratelli Locatelli”, lo storico e unico club di Italia che dagli anni Sessanta riunisce i barbuti e i baffuti che del genere fanno un culto. «Mi chiedono in tanti perché tengo la barba così lunga – dice Bottos – e io rispondo semplicemente che lo faccio perché mi piace. Costa sacrifici ed è un bell’impegno, ma non guardo né al tempo né alle spese: alla mia barba dedico un’ora al mattino e un’ora e mezza la sera, tra balsamo, olio e massaggio per stimolare la circolazione; la raccolgo con degli elastici per andare a dormire la sera, di modo che non si muova».
Bottos sfata infine i luoghi comuni. «D’estate la barba non tiene caldo – precisa – e quanto a igiene io me la lavo tutti i giorni». Sarebbe sconsigliato farlo perché i peli si indeboliscono, ma la barba più bella del mondo se lo può permettere. –
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