''Fabio stregato dal mondo delle star''Papà Frassinelli difende il figlio

«Ha conosciuto Corona due mesi fa in discoteca a Cortina e il fotografo gli ha promesso un contratto»
«Mio figlio ha solo fatto l'errore di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato». Non riesce a trovare altra giustificazione Umberto Frassinelli, padre di Fabio, il ragazzo udinese di 23 anni arrrestato lunedì assieme a Fabrizio Corona e a Tiziano Bruno per il possesso di 17 banconote da 100 euro false. «Mio figlio è un ragazzo normale - spiega il padre di Fabio - come tutti i giovani di 20 anni. Le auto di lusso? Tutte storie, lui in realtà gira in Smart. E se qualche volta è stato visto al volante di automobili costose, è stato solo per accordi di sponsorizzazione con le concessionarie della zona».


Un ragazzo normale, almeno fino a due mesi fa, quando nella vita di Fabio ha fatto il suo ingresso il re di Vallettopoli, Fabrizio Corona. «Si sono conosciuti una sera in discoteca a Cortina - racconta Umberto - e da lì è nata la loro amicizia. Mio figlio è sempre stato attratto dal mondo dello spettacolo. E Corona gli aveva promesso un contratto». E così è iniziata la loro collaborazione lavorativa. «Da qualche tempo - continua il padre - stavano lavorando per la realizzazione di un fotoromanzo, che avrebbe avuto Corona come protagonista».


E poi quella sua partecipazione a Uomini e Donne, la trasmissione condotta da Maria De Filippi. «Lui era entusiasta della sua nuova situazione - prosegue Umbero Frassinelli - e al momento dell'arresto, si stava proprio recando a Roma, per la registrazione di alcune puntate del programma».

Insomma, da quell'incontro le abitudini di Fabio erano cambiate. «Prima lavorava nella mia ditta di trasporti - continua il papà Umberto - ma ha sempre avuto la fissazione per il mondo dello spettacolo. Quello che è successo però è stato davvero un episodio sfortunato. Ma con questa spero che gli sia passata, una volta per tutte, la voglia di frequentare quel tipo di mondo, così lontano dal nostro». Non nasconde però il rammarico per l'accaduto. «Purtroppo è stato arrestato per motivi che ancora mi sono sconosciuti, ma si tratta sicuramente di un errore».


Per oggi intanto è prevista la convalida dell'arresto e ieri pomeriggio il papà di Fabio è partito alla volta di Orvieto. «Voglio essere presente - spiega - assieme al nostro avvocato nel momento della decisione per riportarlo subito a casa». E rammarico anche per le ripercussioni che ci potranno essere per Fabio.

«Mi rattrista - continua - vedere che è stato descritto come una persona che ha in mente solo i soldi il divertimento e la bella vita. Mio figlio aveva un sogno e ha provato a trasformarlo in realtà, anche perché lavorando nella ditta di famiglia, i tempi del lavoro glielo permettevano. Fabio ha provato a inseguire quel sogno, con l'ingenuità e l'entusiasmo che è giusto che un ragazzo di 20 anni abbia. Adesso però è ora di ritornare con i piedi per terra».

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