Fabbricati rurali: ecco quando l’Ici non è dovuta
C’è tempo fino al 30 settembre per evitare di pagare l’Ici non dovuta sui fabbricati rurali. Lo ricordarla la Coldiretti Fvg dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 21 settembre del decreto relativo.
Entro questa data tutti i proprietari di fabbricati che abbiano i requisiti di ruralità già accatastati in altre categorie dovranno presentare agli uffici dell’Agenzia del Territorio una domanda di variazione della categoria catastale perché venga attribuita una nuova categoria: la A/6, di classe R (appositamente istituita dal decreto) se abitazione, la categoria D/10 se fabbricato strumentale. In sostanza l’Agenzia del Territorio non dovrà attribuire alcuna rendita ai fabbricati abitativi A/6 perché la classe R ne indica appunto l’assenza. Mentre i fabbricati strumentali da iscrivere nella categoria D/10 manterranno la rendita già attribuita. Ciò dovrebbe consentire di chiudere il problema dei contenziosi con i Comuni, che aveva visto Coldiretti impegnata per evitare il rischio che gli agricoltori dovessero di fatto pagare l’Ici due volte. L’assoggettamento all’Ici dei fabbricati rurali avrebbe, infatti, comportato una duplicazione di imposta, poiché la capacità contributiva espressa dai fabbricati medesimi è compresa nel reddito dominicale dei terreni ai quali risultano asserviti.
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