“Fabbrica” dell’acqua nel deserto

UDINE. Una “scatola magica” che crea acqua potabile in aree desertiche o in zone di emergenza idrica sfruttando l’umidità dell’aria: è realtà, si chiama Oasi container ed è stato ideato e prodotto in Friuli Venezia Giulia dalla Mb Omnia di Gorizia in collaborazione con le aziende Lobby Vinculaciòn Inteligente (Messico) e Brevi Holdings Ltd (Inghilterra).
Oasi container è un complesso sistema chiuso, sigillato e autosufficiente, che crea l’energia necessaria al proprio funzionamento autonomamente (da fonte solare e/o eolica) oppure attraverso la connessione alla rete elettrica esistente.
«L’energia accumulata, gestita e utilizzata attraverso un sistema elettronico brevettato da Mb Omnia alimenta un generatore idrico all’interno del container che produce acqua potabile attraverso la condensazione dell’umidità sempre presente nell’aria in qualunque situazione climatica, anche nelle zone più aride» spiega Rudi Zamò, responsabile tecnico di Mb Omnia che ne ha sviluppato la tecnologia.
«Sempre grazie al controllo elettronico del nostro sistema - continua - Oasi container viene comandato a distanza via satellite per correzioni e adattamenti e per l’ottimizzazione del funzionamento nelle ore in cui la percentuale di umidità è ottimale alla produzione idrica; l’acqua prodotta viene accumulata in un serbatoio e distribuita».
Oasi container è stato progettato per funzionare nelle condizioni climatiche più severe, anche durante una tempesta di sabbia: è facilmente trasportabile su camion o elicottero ed è adattabile a qualsiasi territorio e situazione d’emergenza. Pur non cambiando nelle dimensioni esterne, è in grado di produrre da un minimo di 500 fino a 1.500 litri al giorno in base a localizzazione e impianti interni.
L’azienda che ha ideato il sistema di controllo e gestione è la Mb Omnia che, con circa 10 addetti, si occupa di impiantistica e fonti rinnovabili. «La crisi del settore edile ci ha portato a diversificare i nostri progetti e a guardare a nuovi mercati dove la nostra esperienza poteva essere valore aggiunto - racconta Zamò – Un viaggio nelle zone desertiche del Messico, un articolo di giornale che parlava dell’emergenza idrica di centinaia di migliaia di persone in quelle zone e il confronto con Brevi holdings ci ha dato la spinta a progettare, testare, costruire». Ne sono nate un’idea geniale nella sua semplicità e una tecnologia brevettata.
Il sistema è in grado di utilizzare non solo l’umidità dell’aria ma anche l’acqua del mare o quella della rete fognaria che sono desalinizzate e sanificate sempre all’interno del container e trasformate in acqua potabile. Il primo Oasi container si trova in Messico ed è perfettamente funzionante dopo aver superato tutti i test e le analisi chimiche dell’acqua.
È stato collaudato in Messico perché il Paese presenta scarsa distribuzione idrica sul territorio, perché l’acqua presente spesso non è adatta al consumo umano e perché la varietà climatologica ha permesso lo studio nelle condizioni più difficili.
La Brevi holdings, già partner di Mb Omnia per altri progetti in Italia, garantirà le relazioni industriali internazionali per la distribuzione del prodotto mentre Lobby gestirà le relazioni pubbliche e i rapporti tecnico-economici in Messico.
Attualmente Mb Omnia sta lavorando al progetto Kids: il medesimo sistema viene sfruttato per portare acqua potabile nelle scuole delle zone aride che spesso utilizzano serbatoi di acqua piovana sul tetto con tutti i rischi di un’altissima carica batterica.
«L’obiettivo - conclude Zamò - è di lavorare con i governi, con i progetti umanitari e le aziende no-profit internazionali aiutando con il nostro prodotto tutte quelle popolazioni che non hanno la nostra fortuna nell’aprire il rubinetto».
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