Ex Provveditorato Sede e futuro incerti

Duello sui locali di via Concordia, destinati ai vigili urbani Ipotesi ex palazzo della Provincia o trasloco a Udine o Trieste



Ufficio scolastico destinato ai vigili urbani e in via Concordia ci si interroga sul futuro dei colletti bianchi della scuola al primo piano, dei “ranger” regionali del settore caccia e pesca al secondo (con cella di sicurezza e armi in dote), dell’ufficio sport e dela segreteria Cpia per l’istruzione degli adulti al pianterreno. Nei sotterranei l’archivio e il garage sono ampi abbastanza per ospitare documenti e auto della polizia municipale.

Ma c’è chi non ci sta. «No allo sfratto dell’Ufficio VI della scuola – ha tuonato il sindacalista Mario Bellomo, che rappresenta i 2 mila iscritti della Flc-Cgil –. Ci sono 43 mila alunni nel Friuli Occidentale e altrettante famiglie, oltre a 6 mila dipendenti che ruotano intorno al polo dell’Ufficio scolastico a Pordenone».

Per la nuova destinazione dell’ufficio scolastico, si parla dell’ex sede della Provincia in largo San Giorgio. Soluzione meno gradita: trasferimento a Udine o a Trieste. Il condominio dell’ex-Provveditorato non ha dato problemi di convivenza per sette anni, su piani separati, al mondo della scuola e agli agenti del settore ittico venatorio. Ora si apre una nuova epoca.

Non mancano, però, i problemi. Il piano terra della struttura di via Concordia è semivuoto da anni e salendo due rampe di scale si aprono gli uffici scolastici, che si contano sulle dita. Pochi i funzionari che si fanno in quattro per smaltire la mole di lavoro, con il dirigente Castiglioni. «L’organico era di una cinquantina di funzionari e operatori negli anni Ottanta con il provveditore Scala – ha ricordato il sindacalista Bellomo –. Si è ridotto all’osso dopo 30 anni. Ora sono circa una dozzina i funzionari». Per risparmiare si è bloccato il turnover, ma in molti ritengono che le scuole funzionassero meglio quando c’era lo sportello del Provveditore a Pordenone. L’ultima pensionata è stata Marilena Sappa, grande esperta dell’istruzione primaria e “colonna” storica dell’ufficio scolastico.

All’ex Provveditorato di Pordenone, poi, tre funzionari andranno in pensione a fine anno e si rischia molto, in termini di operatività della sede. L’sos riguarda anche le scuole che trovano un sostegno operativo nell’amministrazione centrale. «I funzionari sono pochi e costretti al lavoro straordinario e a ferie minime – ha sottolineato Bellomo –. All’ufficio pensioni c’è un unico dipendente: speriamo goda sempre di ottima salute e non vada in pensione». La prospettiva di un blocco amministrativo è un incubo anche nelle scuole con le segreterie in sottorganico e prive complessivamente di sette direttori. «L’ufficio scolastico di Pordenone – è l’appello della Cgil – non deve perdere servizi e nemmeno la sua sede storica. Va potenziato».

La continuità nella reggenza di Castiglioni è un punto di forza per la scuola pordenonese, «ma ora la scuola va riscatta dal declassamento – ha dichiarato Adriano Zonta, segretario regionale Flc-Cgil –. No alla chiusura dell’ex-Provveditorato a Pordenone». —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto