Ex polveriera, dubbi sul futuro dell’area La minoranza attacca

Il consiglio di Tolmezzo ha votato il piano per Illegio La ditta di fuochi d’artificio ha vincoli pesanti sulle distanze

TOLMEZZO. Ex polveriera di Illegio: è stato adottato dal consiglio comunale con 13 voti favorevoli (tra cui il consigliere d’opposizione Franco D’Orlando) e 8 astenuti (tra cui anche l’assessore Cristiana Gallizia) il Piano attuativo comunale (Pac) della zona industriale e artigianale di interesse locale di Illegio.

A fronte della richiesta di un imprenditore di articoli pirotecnici, l’amministrazione comunale sta definendo il Pac (le cui spese sono a carico dell’imprenditore) per lo sfruttamento di questo ambito. La minoranza obietta: il deposito di fuochi d’artificio, con vincoli pesanti come la fascia di rispetto di 100 metri, inibirà in futuro l’insediamento di altre attività in loco.

L’ex polveriera militare è un’area, decentrata rispetto all’abitato, di 28 mila metri quadrati. In consiglio l’architetto Massimo Fadel ha illustrato il Pac, partendo dallo stato di fatto (comprese le strutture esistenti, come i ricoveri in lamiera circondati da terrapieni per limitare gli effetti delle esplosioni e la strada comunale che collega Illegio alla città), spiegando poi che l’ambito è stato suddiviso in due subcomparti: uno relativo al futuro deposito di fuochi d’artificio (per l’area c’è un preliminare di compravendita) e l’altro, suddiviso in sei lotti, per futuri eventuali insediamenti di attività produttive.

Ci sarà una doppia viabilità (a carico dell’imprenditore) che partendo dalla viabilità pubblica si dirama in due strade: una accede all’ambito del deposito e un’altra ai lotti dell’altro comparto. L’area del deposito viene confinata nella parte nord-est dell’intero insediamento. La fascia di rispetto per i quantitativi di esplosivo indicati per il deposito, 4 mila quintali, è di 100 metri, all’interno dei quali non sono ammessi altri interventi edilizi e altre attività che prevedano certificati di prevenzione incendi.

Vicino al deposito c’è un’area di sosta per i mezzi meccanici che trasporteranno gli esplosivi: in quel tratto niente mezzi a motore. Per il consigliere Alfonso Fasolino il deposito pone un vincolo non indifferente alle aree vicine con l’inedificabilità di un’area di 100 metri anche per l’altro comparto. In futuro, osserva, il privato potrebbe estendere il deposito, aumentare il quantitativo di esplosivo e quindi anche la fascia di rispetto. Tanto valeva che acquistasse l’intera area.

L’assessore Valter Marcon ha risposto che è stata la Consulta frazionale a esprimere la sua contrarietà a vendere l’intera area e che comunque, oltre a non esserci altre richieste oggi per quel sito, i proventi della vendita saranno riservati a opere per la frazione.

Il vicesindaco Gianalberto Riolino ha aggiunto che sarà la frazione a dire come spenderli. Per il consigliere Adriano Rainis i vincoli del patto di stabilità potrebbero non rendere così automatico spendere quei 60 mila euro.

Per Mauro Saro nell’ex polveriera poteva essere trasferito l’intero sistema espositivo della mostra di Illegio, evitando criticità, come i parcheggi, che ogni anno emergono.

Tanja Ariis

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