Ex pasticceria Bisiach Lo storico bancone viene salvato dall’oblio

Marco Bisiach
Uno strato di polvere e il velo del tempo che passa inesorabile ne celavano ormai fascino, bellezza, significato. Ma ora un giovane pasticcere goriziano riporterà in vita un pezzetto, piccolo ma importante, della storia della pasticceria di queste terre. Federico De Luca, dinamico titolare de “L’Oca Golosa” di corso Italia, ha deciso di salvare dall’oblio (e presumibilmente dal buio di qualche deposito, se non proprio dalla discarica) l’antico bancone della Pasticceria Bisiach di via Mazzini 15, quella che nell’immaginario di tanti goriziani è rimasta anche l’offelleria “Paulin”, dal nome della più celebre pasticceria della Gorizia austroungarica, tra la fine dell’Ottocento e la prima parte del Novecento, e che comunque ha rappresentato un’autentica istituzione per generazioni di goriziani.
Il locale, che ha chiuso nel 2012 una storia ultracentenaria iniziata negli anni Ottanta dell’Ottocento da Francesco Saverio Paulin e portata avanti in seguito con maestria prima da Mario, poi da Donaldo Bisiach, era caratterizzato da eleganti arredi che trasportavano in un passato lontano gli avventori che attraversavano la sua porta d’ingresso a vetri. Tra questi arredi, anche un bancone refrigerato diviso in tre blocchi e lungo in totale quasi cinque metri, impreziosito da decorazioni e laccature realizzate a mano. Sarebbe andato perso, ora che gli spazi che furono della pasticceria, come l’intero stabile di via Mazzini, sono un cantiere per diventare mini appartamenti in seguito all’acquisto della struttura da parte di un imprenditore veneto. Ed è a questo punto della storia che entra in scena Federico De Luca. «Quasi per caso sono venuto a conoscenza del fatto che la nuova proprietà dello stabile aveva necessità di disfarsi del bancone, e così mi sono proposto di tenerlo io e salvarlo – racconta il pasticcere –. Conoscevo molto bene la pasticceria e i suoi arredi, non solo per la sua storia, ma anche perché in passato avevo pensato di realizzare proprio in quei locali un temporary shop, anche se poi il progetto non si concretizzò. Così mi sono detto che sarebbe stato un peccato non recuperare un bancone così bello, carico di storia, e realizzato a regola d’arte. E fortunatamente ci sono riuscito».
Adesso il mobile si trova in un magazzino a servizio de “L’Oca Golosa”, con De Luca che intanto ha preso contatto con alcuni artigiani del territorio per valutare chi possa essere in grado di occuparsi del restauro. Il tutto con lo sguardo rivolto all’appuntamento del 2025 con la Capitale europea della Cultura, visto che l’iniziativa di Federico non è fine a se stessa, ma ha uno scopo culturale. «L’idea sarebbe quella di trovare uno spazio nel quale riallestire il bancone, restaurato, esporlo e valorizzarlo, utilizzandolo come protagonista di iniziative culturali – dice il giovane pasticcere –. Ad esempio immagino a incontri e approfondimenti sulla storia e le caratteristiche della pasticceria locale, così unica perché frutto delle influenze slovene, austriache, ungheresi. Penso a giornate a tema, degustazioni e recupero di antiche ricette, magari laboratori dedicati ai più piccoli. Si tratterebbe di un’operazione in grado di incuriosire e affascinare molte persone, ne sono convinto, oltre che un omaggio al passato della città».
Nel suo progetto Federico De Luca sta coinvolgendo anche Roberto Zottar, delegato goriziano dell’Accademia italiana della cucina e autore di diverse ricerche anche sulla storia della pasticceria Paulin-Bisiach. In un futuro più lontano, poi, chissà che il bancone non possa davvero tornare a vivere una seconda vita. «Ci sono spazi carichi di fascino a Gorizia, e penso a molti locali di via Rastello ad esempio – conclude De Luca –, dove quel bancone potrebbe magari un giorno tornare a ospitare i dolci della tradizione”. —
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