Ex gloria del calcio pasianese cade con la bici: è in fin di vita

Giorgio Piccoli ha 54 anni ed è ricordato come un centrocampista dai piedi buoni. Vive a Feletto e lavora alla Siderurgica. Ha riportato una grave frattura alla nuca
Ingresso del Pronto Soccorso dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia - Udine 28/11/2015
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TAVAGNACCO. La vita appesa a un filo. Un centrocampista d’acciaio, un regista sopraffino, la sua punizione alla Zico è un ricordo indelebile nella mente dei tifosi.

La storia calcistica di Pasian di Prato è passata per i suoi piedi. Eppure il destino ha deciso di rovinare la sua partita nel modo più assurdo possibile: in seguito a una caduta con la bicicletta. Gravissima la frattura alla nuca e il conseguente ematoma cerebrale causati dall’impatto con l’asfalto. È in fin di vita, a 54 anni, Giorgio Piccoli, nome particolarmente noto nel panorama del calcio dilettantistico friulano.

Nato il 31 luglio 1962, originario di Pasian di Prato, ha giocato sin dalle giovanili nella squadra del paese. Negli anni Ottanta il suo talento chiama a raccolta centinaia di persone ed è anche grazie a lui che la società arriva in Eccellenza.

«Un bravo ragazzo e un bravo giocatore, uno con i piedi d’oro – dice di lui Andrea Leita, suo mister alla Pasianese dall’81 all’84, ma anche al Trivignano e alla Bujese – . Giocava per la maglia, aveva le qualità per fare il centrocampista e le sue punizioni dai 25-30 metri creavano non pochi problemi ai portieri avversari». Qualcuno lassù gli ha regalato un tocco magico. «Quando era bambino viveva vicino al campo di Santa Caterina, ha allenato il suo talento sin da piccolo – continua –. Dopo che è andato a vivere a Feletto non ci siamo più frequentati con la stessa costanza di un tempo: ma ho chiacchierato con lui poche settimane fa, proprio durante una partita di calcio. È un vero intenditore».

Giorgio Piccoli entra nel mondo del lavoro molto presto. Nel 1979 con Bardelli, nel 2015 passa alla Siderurgica srl di Tavagnacco. Carlo Tenca Montini, il titolare, parla di lui con grande affetto. «Siamo stati assunti lo stesso giorno, il 17 gennaio 1979. Dal punto di vista lavorativo è un prezioso collaboratore, dal punto di vista umano una persona speciale – afferma –. L’ho visto venerdì qui a lavoro: non riusciamo a credere a quanto accaduto».

Era uscito in bicicletta nel pomeriggio di sabato, un giro per godersi un po’ di relax e stava percorrendo viale dello Sport a Udine - come racconta lo stesso titolare - che dallo stadio porta in viale Venezia. Poi la caduta, forse per un malore. Batte violentemente la testa.

Lo trova un passante, che chiama i soccorsi. La compagna Cinzia lo cerca al telefono, ma invano: la sera le arriva la terribile comunicazione dall’ospedale. Giorgio Piccoli è in terapia intensiva.

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