Ex dipendente, De Eccher non molla
Dalla vittoria in sede civile, alle grane in sede penale. È accusata di corruzione tra privati l’ex capo dell’Ufficio acquisti di “City Contractor”, la società costituita e controllata da “Rizzani de Eccher” per realizzare il progetto “City life” di riqualificazione dell’ex quartiere storico della Fiera di Milano, alla quale il giudice del lavoro di Milano ha recentemente riconosciuto il diritto di vedersi pagato il Tfr che non le era stato corrisposto dopo la fine del rapporto di lavoro.
La querela era stata presentata la scorsa estate dal legale della City Contractor, avvocato Maurizio Miculan, non appena la società aveva scoperto – questo, almeno, secondo la ricostruzione dei denuncianti – che la donna, una cinquantenne milanese, si era fatta consegnare una “mazzetta” di 15 mila euro da una società emiliana, in cambio della garanzia di ottenere uno dei sub appalti di City life. Contratto che poi, in effetti, venne sottoscritto. «Ma questo – ha affermato l’avvocato Giorgio Maria Zamperetti, di Milano, che la difende – avvenne a prescindere da qualsiasi asserita pressione da parte della mia assistita».
L’indagine penale è tutt’ora in corso e vede come unica indagata l’ex dipendente. «La querela – continua l’avvocato Miculan – trova fondamento sulla testimonianza resa ai responsabili della società da due persone che, all’epoca, ammisero di avere partecipato alla dazione della “tangente”». Persone, cioè, che avrebbero visto la donna prendere il denaro. Non meno significativo, non a caso, il fatto che nulla venga contestato alla ditta che avrebbe versato la somma. «Quando la subappaltatrice venne a conoscenza della nostra querela – spiega Miculan –, prese immediatamente contatti con City Contractor per risarcire il danno e ottenere la remissione della querela». E così fu. «La decisione di City Contractor di congelarle il Tfr e denunciarla, dopo che le aveva sempre versato regolarmente gli stipendi – continua il legale – è scattata soltanto nel momento in cui ha appreso che si era macchiata di fatti di grave rilevanza penale». Ecco perchè, all’indomani della notizia della sentenza del tribunale civile, il legale udinese trova «sorprendente l’annuncio roboante della difesa di meditare una denuncia per calunnia nei confronti di City Contractor, e anche di Rizzani de Eccher, che nulla c’entra nella vicenda: non si capisce sulla base di quali elementi, visto peraltro che non spetta al giudice civile valutare gli aspetti penali».
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