Ex caserme e case “all’asta”

Il Comune potrebbe cedere un patrimonio da oltre 40 milioni di euro
Di Cristian Rigo

Dall’ex Stringher che potrebbe diventare la nuova sede della Procura formando con il tribunale la cittadella della giustizia, all’ex caserma Piave che non ospiterà più l’hospice, ma è destinata a diventare un centro di assistenza accogliendo anche il distretto sanitario di via San Valentino. Sono tanti gli edifici inseriti nel piano di alienazioni del Comune. Un piano milionario se consideriamo che potrebbe portare nelle casse di Palazzo D’Aronco più di 40 milioni di euro.

«Ma attenzione - mette in guardia il vicesindaco e assessore al Patrimonio, Carlo Giacomello - perché aver inserito un immobile nel piano non significa necessariamente arrivare alla vendita. La legge ci impone di indicare tutte le proprietà che sono state o potrebbero essere oggetto di una trattativa o un progetto di recupero che potrebbe portare anche a un passaggio di proprietà. Sono solo ipotesi - precisa - e il piano serve proprio per avere a disposizione uno strumento con tutte le informazioni necessarie qualora si concretizzasse qualche operazione».

Le prime che potrebbero tradursi in realtà sono relative a una trentina di appartamenti. «In quel caso - spiega Giacomello - il discorso è diverso. Il Comune è proprietario di circa 150 appartamenti che in parte vengono utilizzati per poter far fronte, a rotazione, a eventuali emergenze abitative di famiglie in difficoltà. Ma un centinaio circa sono affittati a canoni di mercato o calmierati e per il municipio non ha senso continuare a gestire un numero così importante di appartamenti. Per questo motivo abbiamo chiesto agli affittuari se fossero interessati a una eventuale acquisizione anche perché con le nuove norme c’è la possibilità di ottenere un mutuo agevolato. Sulla base della disponibilità ricevuta abbiamo inserito nel piano una trentina di appartamenti».

Nel piano sono finiti anche la caserma dei carabinieri di via Calligaris, nel Peep est, e il magazzino strade di via Zara che in realtà non saranno ceduti ma verranno scambiati con il Demanio. Al Comune andranno la caserma Friuli, l'ex magazzino idraulico di viale Trieste e il podere sperimentale di San Gottardo mentre i carabinieri potranno entrare in possesso della caserma del Peep est, sgravando il Comune delle spese di manutenzione, e del magazzino strade dove realizzeranno un parcheggio al servizio della caserma di viale Trieste. La valutazione della permuta è vicina ai 2,5 milioni di euro.

Per altri immobili come l’ex Stringher di largo Ospedale vecchio, che potrebbe ospitare la Procura la stima è puramente teorica e si aggira intorno ai 10 milioni senza contare l’area che ospitava le aule della Manzoni in via Crispi che potrebbe portare nelle casse comunali altri 3 milioni. «Per quanto riguarda l’ex caserma Piave di via Catania - aggiunge Giacomello - stiamo ragionando con la Regione. L’idea è quella di trasferire lì il distretto sanitario di via San Valentino. L’ex caserma dei vigili del fuoco invece potrebbe diventare un centro direzionale o permetterci di accorpare diversi uffici per i quali oggi paghiamo un affitto in un’ottica di risparmio per l’ente pubblico». L’ex Frigo di via Sabbadini (2,5 milioni) dopo che il finanziamento regionale per il suo recupero da 1 milione e 120 mila euro è stato dirottato sull’intervento di pedonalizzazione di via Mercatovecchio, nei piani del Comune è destinato a trasformarsi nell’archivio ma anche su questo progetto la “trattativa” con la Regione è solo all’inizio.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto