Evasione e sbagli su Imu e Ici valgono oltre 220 mila euro

E' la somma che il Comune ha accertato per errati o mancati pagamenti delle imposte sulla casa. Molti gli errori di calcolo, mentre gli evasori si dividono in tre gruppi
Alcune banconote in una foto di archivio. Nel 2011 il Fisco ha incassato dal recupero dell'evasione 12,7 miliardi di euro, il 15,5% in piu' rispetto al 2010. Lo comunica l'Agenzia delle Entrate.ANSA/ ETTORE FERRARI
Alcune banconote in una foto di archivio. Nel 2011 il Fisco ha incassato dal recupero dell'evasione 12,7 miliardi di euro, il 15,5% in piu' rispetto al 2010. Lo comunica l'Agenzia delle Entrate.ANSA/ ETTORE FERRARI

AVIANO. Ammonta a oltre 220 mila euro la somma che il Comune ha accertato per errati o mancati pagamenti di Ici e Imu. Molti gli errori di calcolo, mentre gli evasori si dividono in tre gruppi: per necessità, per volontà e quelli inconsapevoli.

Imu e Ici. Gli anni presi in considerazioni sono stati il 2012 e il 2013. Lo scorso anno le verifiche su immobili e pagamenti hanno comportato l’invio di 76 accertamenti di errati o mancati versamenti di quanto dovuto per una evasione complessiva di 51 mila 521 euro. Un periodo più ampio è stato preso in considerazione per l’Ici: tre anni, dal 2008 al 2011. Gli accertamenti son stati complessivamente 209 per 176 mila 42 euro.

Errori. E’ la fetta più consistente di chi non versa, o non versa completamente, quanto dovuto. «In molti casi – spiega il sindaco Stefano Del Cont Bernard, che ha anche la delega su Finanze e e tributi – sono terreni edificabili per i quali la valutazione che fa il cittadino per il pagamento dell’Imu non coincide con quella che fanno gli uffici. Il calcolo, infatti, non avviene su base catastale, ma sul valore di mercato che è soggettiva.

Chi adesso non riesce a vendere stima il valore inferiore rispetto a quello che facciamo noi sulla base di parametri rilevati dalla agenzia delle entrate». In questo caso il cittadino viene invitato a un confronto con gli uffici e si valutano insieme i criteri del calcolo «perché non è escluso che sia sbagliato il calcolo che facciamo noi. Facciamo una verifica incrociata». Poi ci sono errori di calcolo, più facili da dimostrare, che vengono sanati.

Necessità e volontà. La crisi si fa sentire e così chi magari ha perso il lavoro o è in cassa integrazione e fino allo scorso anno ha pagato regolarmente, adesso fa fatica. Rientrano in questa categoria anche i fallimenti. Ci sono poi gli evasori veri e propri, quello che, pur potendo, le imposte e le tasse non le pagano: è una fetta minoritaria e il primo cittadino garantisce che «non ce ne sono su beni significativi».

Evasori inconsapevoli. Spesso il cittadino non sa che, anche per pochi euro, è chiamato a dover pagare le imposte. «C’è una fascia di evasori totali – sottolinea Del Cont Bernard –, ma è difficilmente governabile: è rappresentata dai proprietari di ruderi o vecchie case nel centro urbano o nelle frazioni. Immobili per i quali non è mai stata fatta una divisione e che hanno decine di potenziali eredi che magari non lo sanno neppure. Casi in cui nessuno paga nonostante ognuno sia chiamato per pochi euro».

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