Estorsione aggravata, patteggiamenti per oltre 11 anni

Concordano le pene di fronte al gup i sei accusati nell’ambito dell’inchiesta sul caso dell’imprenditore di Aviano Albino Rizzo

PORDENONE. Hanno patteggiato in udienza preliminare oltre undici anni di carcere, complessivamente, i sei accusati di estorsione aggravata nell'ambito dell'indagine condotta dai carabinieri di Aviano, che aveva preso le mosse dalla denuncia di Albino Rizzo, titolare dell'Avianese asfalti.

«Se non paghi entriamo di notte in casa e spacchiamo la testa a te e alla tua famiglia», era il tenore di una delle telefonate intercettate dai carabinieri, che avevano sgominato una rete in azione tra Friuli e Veneto, dove aveva imbastito un illecito sistema di riscossione crediti.

Ha concordato con il gup Piera Binotto la pena di 2 anni e 3 mesi di reclusione, che sconterà ai domiciliari, Domenico Panuccio, detto “Mimmo il calabrese”, pizzaiolo di 30 anni residente a Carbonera di Treviso, difeso dall'avvocato Aldo Pardo; 2 anni e 2 mesi per Eni Koka, 28 anni, nullafacente, di origini albanesi, domiciliato a Povegliano, arrestato in flagranza come il “collega” e anche lui difeso dall'avvocato Pardo.

Quest’ultimo è l'unico a rimanere in carcere, almeno sino a oggi, quando il tribunale del Riesame di Venezia dovrà esprimersi sull'attenuazione della misura cautelare richiesta dal legale. Il primo viene ritenuto dagli inquirenti il “gestore” degli esattori, provetti atleti di arti marziali.

Ha patteggiato 2 anni con la condizionale Attilio Bombarda, 48 anni, prima imprenditore e poi operaio di Volpago del Montello, difeso dall'avvocato Cristina Meli, ritenuto mandante dell'operazione. Albino Rizzo aveva infatti affermato che tre sconosciuti si erano presentati a casa sua per conto appunto di Bombarda, riferendo che costui vantava un credito di 400 mila euro.

Esattori con Koka, Gavino Sanna, 22 anni, di Zero Branco, difeso dall'avvocato Sebastiano Coletti, che ha patteggiato un anno e 6 mesi (pena sospesa), e Goran Pesut, croato di 23 anni, domiciliato a Quinto di Treviso e difeso dall’avvocato Fabio Gava, che ha chiuso il suo conto con la giustizia accordandosi anche lui per un anno e mezzo di reclusione, sempre con pena sospesa. Patteggiamento infine di un anno e 7 mesi con la condizionale per Diego Sanna, padre di Gavino, 49 anni, di Zero Branco, difeso dall'avvocato Coletti, ritenuto l'intermediario tra gli imprenditori e gli esattori.

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