“Essere italiani”: èStoria approda a Pordenone

èStoria a Teatro, alla sua prima edizione, chiama a raccolta gli appassionati di storia e i curiosi del presente per queste occasioni di approfondimento sull’essere italiani
Pordenone, 01/09/2016 - Teatro Verdi Pordenone - Stagione 2016/2017 - GUSTAV MAHLER JUGENDORCHESTER - Evento di apertura della Stagione - direttore Philippe Jordan - bariono Christian Gerhaher - Foto Luca d'Agostino/Phocus Agency © 2015
Pordenone, 01/09/2016 - Teatro Verdi Pordenone - Stagione 2016/2017 - GUSTAV MAHLER JUGENDORCHESTER - Evento di apertura della Stagione - direttore Philippe Jordan - bariono Christian Gerhaher - Foto Luca d'Agostino/Phocus Agency © 2015

PORDENONE. èStoria a Teatro, alla sua prima edizione, chiama a raccolta oggi alle 11 gli appassionati di storia e i curiosi del presente per queste occasioni di approfondimento sull’essere italiani. Sarà un momento di incontro e confronto dedicato alla cultura e alla divulgazione. Quattro gli appuntamenti previsti, tutti a ingresso libero (i biglietti numerati sono ritirabili in biglietteria da partire dalle 10).

Dopo l’esperienza avviata nell’aprile nel 2016 con l’incontro sulla schiavitù di Massimo Fini, èStoria e il teatro Verdi di Pordenone proseguono e intensificano una collaborazione mirata alla divulgazione culturale da proporre a un pubblico sempre più attento, desideroso e capace di misurarsi con temi profondi.

Per rispondere a questa esigenza il Verdi – che aggiunge un nuovo tassello al suo ruolo-obiettivo di teatro aperto alle diverse forme di cultura – ed èStoria hanno costruito un programma di quattro appuntamenti, sviluppati a partire dal titolo “Essere italiani”: forme, invenzioni e prospettive di un’identità, pensato in collegamento a Italia mia – l’identità italiana, tema della tredicesima edizione del Festival internazionale della Storia (a Gorizia dal 26 al 28 maggio).

Oggi, domenica, avrà luogo il primo appuntamento, Storia e identità d’Italia: una riflessione in cerca dei momenti cruciali nella costruzione dell’italianità, un’analisi per rovesciare o motivare luoghi comuni e stereotipi attraverso la rilettura di grandi uomini, episodi significativi e tratti salienti della storia d’Italia. A conversare, Marcello Veneziani, Guido Crainz e Armando Torno. Guido Crainz, docente di Storia contemporanea all’Università di Teramo e commentatore de “La Repubblica”, ha pubblicato con Donzelli Il dolore e l’esilio.

L’Istria e le memorie divise d’Europa (2005),Autobiografia di una repubblica (2009) e Storia della Repubblica. L’Italia dal 1945 a oggi (2016). Marcello Veneziani ha fondato e diretto riviste, scritto su vari quotidiani e settimanali ed è stato commentatore della Rai. Fra i suoi lavori, La cultura della destra e La sconfitta delle idee (Laterza), I vinti, Contro i barbari e Lettera agli italiani (Mondadori).

È uscito ora Alla luce del Mito (Marsilio). Armando Torno, giornalista e scrittore, responsabile della cultura del Corriere della sera e del Sole 24 ore per un quindicennio, poi editorialista dei due quotidiani, ha scritto numerosi saggi e introduzioni a testi classici e contemporanei. Tra le sue ultime pubblicazioni, Elogio delle illusioni (Bompiani, 2013) e il saggio introduttivo a David F. Strauss, La vita di Gesù o esame critico dellasua storia (La Vita Felice, 2014).

Secondo incontro domenica 26 febbraio: Stefano Bartezzaghi e Paolo Medeossi raccontano “La lingua assediata”.

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