Esce con il cane, ma non rientra a casa
Vane le ricerche del quarantenne Gil Nuzzo, di Castions di Strada. Forse si è tuffato nel Cormôr per salvare l’animale

CASTIONS DI STRADA. Poche le speranze di trovare ancora in vita Gil Nuzzo, 40enne di Castions di Strada, dipendente del consorzio Latterie friulane di Campoformido e collaboratore nell’azienda del padre Enzo, che gestisce il maneggio Mondelli stable di Sant Andrat, disperso da lunedì pomeriggio lungo il basso corso del Cormôr.
I familiari hanno dato l’allarme dopo che un amico, con il quale era d’accordo di trovarsi per andare a caccia, lo aveva atteso invano. L’auto di Gil è stata trovata presso un ponte, con la portiera aperta e accanto la salopette e le scarpe che indossava.
Si presume che si sia gettato in acqua per salvare il proprio cane, un labrador di sei mesi, probabilmente scivolato sfuggendo al controllo. Consistenti le forze messe ieri in campo per le ricerche, sospese al calare del buio per riprendere stamani.
Lo hanno cercato i vigili del fuoco di Udine, che coordinano l’intera ricerca, grazie all’elicottero messo a disposizione dall’unità dei vigili del fuoco di Tessera ieri in mattinata, ma purtroppo il vento non ha permesso di sorvolare la zona boscosa a bassa quota.
Anche i sommozzatori del nucleo di Trieste hanno avuto difficoltà nell’esplorare il Cormôr, ingrossato dalla pioggia abbondante e dallo scioglimento della neve. Oltre al nucleo di personale speleoalpino fluviale dei vigili del fuoco di Udine, si sono attivati i volontari cinofili e i gruppi di Protezione civile di Castions e Talmassons, i cui sindaci Roberto Gorza e Piero Mauro Zanin si sono recati sul posto. Hanno contribuito alle ricerche anche la polizia locale e cittadini. Hanno partecipato all’azione i carabinieri di Mortegliano, al comando del maresciallo Andrea Zomero, e i colleghi di Latisana con il coordinamento del comandante della compagnia, maggiore Filippo Sautto.
Il corso d’acqua è stato setacciato, compresi il bacino di laminazione di Sant Andrat e il canale dove il torrente si incanala prima di sfociare in laguna di Marano. Di Nuzzo e del cane nessuna traccia. I parenti e i numerosi amici continuano a sperare che un miracolo accada: Gil conosce benissimo l’ambiente ostile del Cormôr come altri luoghi anche più impervi, di cui ha esperienza da cacciatore, pescatore e naturalista. Ma sanno anche quanto abbia a cuore gli animali, per cui gettarsi tra i vortici fangosi del fiume per non lasciar morire il suo cane deve essere stato importante come correre in aiuto a una persona cara.
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