Eroina in piazza XX settembre, 13 arresti

Coinvolti giovani di mezza provincia. Fra loro c’è anche il figlio del sindaco di Prata
L’ACCUSA.

Tra gli obiettivi degli inquisiti la ricerca di clienti anche tra i minorenni.


Cocktail, chiacchiere e spaccio di eroina fuori dai bar di piazza XX Settembre e dintorni: il tempo lo trascorrevano in gran parte così, i giovani arrestati e denunciati dalla polizia nel corso dell’operazione “Lampadina 2009”. Tredici le persone arrestate e dieci quelle denunciate per l’ipotesi di reato di spaccio di stupefacenti, mentre sette sono state segnalate alla Prefettura in quanto assuntori abituali di droga. Cinquanta euro per ogni grammo di eroina ceduto, e si garantivano i soldi per drogarsi a loro volta e girare per i locali pubblici.


Tutti - eccetto uno - malinconicissimamente giovani. Non esistono né capi né gregari, ma un numero allarmante di giovani - si va dai 21 ai 27 anni, con la sola eccezione di una vecchia conoscenza quarantottenne - che si sono organizzati l’esistenza in base alla droga, nella fattispecie eroina. Condotta dagli uomini della Squadra mobile della polizia di Stato di Pordenone, i risultati dell’indagine sono stati illustrati ieri mattina in Questura, alla presenza del procuratore capo Luigi Delpino e del questore Antonio Maiorano, dal dirigente della stessa Mobile, commissario Massimo Olivotto, e dall’ispettore Alessandro Iannucci, a capo della Sezione antidroga della Squadra.


Il personaggio più intraprendente emerso dall’operazione “Lampadina” (da Edison, nome di uno degli arrestati) è Algert Quafa, 23 anni, albanese, residente a Barco di Pravisdomini, già noto alla polizia, che si era costruito il ruolo di importatore e custode in zona di rilevanti quantitativi di droga pesante. Ora si trova nel carcere di Pordenone.


Altra figura di spicco, quella di Ruben Dario Belfanti, 23 anni, figlio del sindaco di Prata: rivestiva il ruolo di spacciatore per la cerchia di clienti interessati in ampia zona, con consegne a domicilio a giovanissimi e anche a minori, disponibile a far consumare lo stupefacente nel proprio domicilio. Da ieri mattina è agli arresti domiciliari. Quindi, il “veterano” della combriccola, Gino Lorenzon, 48 anni, di Cordenons, imbianchino a singhiozzo, che gli inquirenti hanno riferito essere “spacciatore pluripregiudicato con attività consolidata da quasi 20 anni”. Anch’egli è da ieri ai domiciliari.


Gli altri ragazzi arrestati sono Mirko De Marchi, 26 anni, di Cordenons, già noto; Alessandro Duca, 22 anni, di Pordenone; Marika Martignacco, 27 anni, di Cordenons, incensurata, operaia; Stefania Nero, 24 anni, di Pordenone, incensurata, barista; Alessandro Ostic, 22 anni, di Pordenone, incensurato; Jhon Edison Pellarin, 20 anni, di Roveredo in Piano, gêià noto; Pietro Polles, 21 anni, di Porcia, incensurato, cuoco saltuario; Roberto Leandro Ramijak, 25 anni, nato in Argentina, residente a Cordenons, già noto; Enrico Roiatti, 22 anni, di Pordenone, già noto, dipendente dell’Ente tutela pesca; Jacopo Vicenzotto, 27 anni, di Pordenone, incensurato, guardia giurata in un istituto privato di vigilanza pordenonese alla quale sono state revocate l’autorizzazione professionale e la licenza di porto d’armi. Nei confronti degli indagati sono state, inoltre, avviate le procedure amministrative per le verifiche mediche finalizzate all’eventuale sospensione o ritiro delle patenti di guida.


Da dire, infine, che l’attività investigativa, avviata “osservando” facce e movimenti fuori dei bar del centro storico cittadino, oltre ad arresti e denunce, ha portato al sequestro di circa 200 grammi di eroina e di una decina di grammi di hashish. Ha, soprattutto, liberato la piazza da un manipolo di “baby spacciatori” i quali, nonostante la loro giovanissima età, secondo gli inquirenti erano già entrati nella parte tanto da “corrompere” alla droga ragazzini ancora minorenni e totalmente estranei alla schiavitù dello stupefacente.

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