Era una delle vecchie glorie di Terenzano

Avrebbe compiuto 75 anni il prossimo sabato Dante Zilli, ma il regalo di compleanno se l’era già fatto: un biglietto per assistere al Gran prix di speedway in programma a Terenzano il prossimo 3 agosto. «Avrebbe voluto andarci con suo nipote - racconta la moglie Luigina -, voleva trasmettere la passione della moto a tutta la famiglia. Ci è riuscito con i figli (Cristina e Alessandro che ieri, saputo dell’incidente sono partiti immediatamente per Vipiteno, ndr) e sicuramente avrebbe coinvolto anche i nipoti. Io ho cercato di resistere, ma ricordo ancora quando mi “costrinse” a seguirlo con uno scooter 125 su per il Grossglockner. Andare in moto era più di una passione per lui. Ancora oggi, almeno una volta a settimana, andava a fare un giro: adorava i tornanti e la tranquillità della montagna».
La sua prima passione però era per la specialità dello speedway che si corre su piste ovali in terra della lunghezza di circa 400 metri. Soltanto lo scorso 7 ottobre la società che gestisce la pista di Terenzano gli aveva consegnato una targa di «riconoscenza per l’opera prestata negli anni allo sviluppo dello speedway». Grande amico del “padre udinese” dello speedway Renzo Travagini, Zilli era stato un pilota e fino al 1969 aveva gareggiato anche nel vecchio impianto del “Moretti”. Diverse le coppe e i riconoscimenti accumulati nel tempo: gli ultimi li aveva conquistati pochi mesi fa vincendo una gara di moto d’epoca in Croazia in sella a una Triumph. «Quasi tutti i sabati si trovava con gli amici alla pista di Terenzano per vedere le ultime gare sul maxi schermo e cenare in compagnia - aggiunge Luigina -. Anche a casa, quando c’era la MotoGp non se ne perdeva una, e se gli capitava di andare in moto proprio quel giorno mi telefonava per sapere com’era andata. Seguiva tutti gli italiani, Valentino Rossi in particolare». E proprio ieri, dopo un lungo periodo di digiuno, il “dottore” è tornato al successo.
In pensione da alcuni anni, Dante aveva lavorato in proprio come idraulico, ma appena poteva si rifugiava nel suo garage o usciva in moto. «L’unica sua altra passione, maturata in questi ultimi anni, era quella l’orto - dice ancora la moglie - gli piaceva stare all’aria aperta». Udinese doc, Dante ha sempre abitato in via Catania dove insieme alla moglie ha sistemato quella che era la casa dei genitori. La data del funerale sarà fissata non appena arriverà il via libera della magistratura».
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