Entro 5 anni 169 mila pazienti senza medico in regione

È l’effetto del pensionamenti di 280 professionisti di famiglia solo parzialmente sostituiti. L’allarme della categoria

UDINE. Anche i medici vanno in pensione. Solo che, senza correttivi, negli anni del grande esodo che vanno da qui al 2028, migliaia di persone rischiano di restare senza il proprio medico di riferimento. A fare i conti di quanti professionisti lasceranno l’attività è stata la Fimmg, una delle maggiori organizzazioni sindacali della medicina generale, che stima l’uscita di 45 mila medici nei prossimi anni.

In Friuli Venezia Giulia su 900 medici di medicina generale, da qui al 2022 usciranno in 280, e ben 650 entro il 2028. «L’esodo concentrato in pochi anni - spiega Romano Paduano, segretario della Fimmg Fvg - è determinato dal fatto che la maggioranza dei professionisti in servizio è nata negli anni che vanno dal 1950 al 1960. Fare i conti, dunque, è agevole su quando si matura il diritto alla pensione.

L'ESODO DEI MEDICI

  • 900 i medici di famiglia in servizio in Fvg
  • Dal 2018 al 2022 andranno in pensione 280
  • Nei prossimi 10 anni se ne andranno in 650
  • Ne entraranno in servizio non più di 150

Il problema nasce nel momento in cui ci si rende conto che è mancata la programmazione, che nessuno ha considerato il fenomeno, il fabbisogno, la formazione». Nonostante la Fimmg e gli altri sindacati più volte abbiano denunciato il problema.

Come detto oggi in regione operano circa 900 medici di medicina generale e c’è anche un elenco di professionisti “in attesa”, ovvero di medici che si sono iscritti, alcuni anche qualche decennio fa, dal quale si potrebbero “pescare” i sostituti.

«Ma è una lista sovradimensionata - avverte Paduano - perché contiene i nomi di persone che hanno fatto domanda anni fa, e che poi hanno imboccato un’altra carriera. In sostanza è un elenco dal quale, se va bene, si potrebbe accedere a una ottantina di persone, non di più».

Nel frattempo il Friuli Venezia Giulia sta iniziando ad attrezzarsi aumentando il numero dei posti ai corsi di formazione per la medicina generale. Attualmente vengono frequentati da 20 laureati che devono completare tre anni di formazione a cui sommare un altro anno per il concorso, dovrebbero salire a 50.

Ed ecco fatti i conti: se da qui al 2022 andranno in pensione 280 medici di medicina generale, 80 vengono recuperati dalla lista di coloro che hanno fatto domanda in passato, e si sommano coloro che concluderanno prima del 2022 il percorso formativo, circa 150 medici di famiglia potrebbero entrare in servizio. All’appello ne mancherebbero 130, che moltiplicati per 1.300 assistiti ciascuno, dà un totale di 169 mila persone che, in Fvg, potrebbero restare senza medico di riferimento.

«L’alternativa - suggerisce Paduano - potrebbe essere la medicina di gruppo, con il supporto di personale infermieristico e amministrativo per alleggerire il medico dalla parte burocratica, e aumentare il massimale degli assistiti portandolo dai 1.300 di oggi a 1.500».

Il paradosso è che oggi in Italia si laureano 9 mila medici, di questi 7 mila avviano percorsi di specializzazione «e i restanti 2 mila? - chiede Paduano -. Una parte è a spasso e molti se ne vanno all’estero, ed è un peccato».

Se la situazione della medicina generale è difficile, quella del Servizio sanitario nazionale non è migliore. La stima dei medici che andranno in pensione in Fvg è infatti di 1.200 persone. Qui fare la stima sugli ingressi è arduo per i vincoli che Aziende sanitarie e ospedaliere hanno nel procedere alle sostituzioni e, in generale, alle assunzioni di personale.

Ma dando un’occhiata agli straordinari in corsia, è intuibile che già oggi molti reparti sono in sofferenza sotto il profilo del personale. Sofferenza che potrebbe diventare criticità a fronte di un esodo massiccio di professionisti che optano per la pensione.

Sempre che ci siano medici da assumere, visto che l’attuale sistema delle scuole di specializzazione in medicina non garantirà un numero sufficiente di specialisti per il prossimo futuro: oggi, infatti, i posti resi disponibili per le scuole di specializzazione sono complessivamente circa 6.500 l’anno, ma secondo le stime ne sarebbero necessari almeno 8.500.
 

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